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Lancia d’Oro firmata da Venturi

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Arezzo, 15 luglio 2003 – Un'elsa di noce massello disegnata e scolpita a bassorilievo da Venturino Venturi. E' questa l'importante firma di cui si fregia la 65ma Lancia d'Oro, "riscoperta" recentemente dal quartiere di S. Andrea che la conquistò nel 1984, e presentata oggi dal sindaco Luigi Lucherini insieme ai rappresentanti del quartiere nel corso di una conferenza stampa. A raccontare la storia del contributo di Venturi di cui si era quasi persa la memoria, è stato il quartierista e consigliere comunale Gianni Sarrini. Durante un recente incontro con Lucia Fiaschi – nipote ed erede di Venturi nonché curatrice del suo catalogo – accennò all'opera "dimenticata" dell'artista. La Fiaschi se ne dichiarò ignara tanto da non averla neppure inclusa nel catalogo dello zio. Successive ricerche di archivio hanno confermato in pieno la paternità del prezioso trofeo che, tra l'altro, fu il primo di una lunga serie conquistata da Martino Gianni, al suo esordio come giostratore.
Lucherini ha sottolineato l'importanza del "ritrovamento" destinato ad incrementare il prestigio di quel museo dedicato alla Giostra del Saracino, sulla cui realizzazione i quartieri sembrano concordare per consegnare alla città un ulteriore adeguata sede che ne testimoni tradizioni, storia e cultura.

Articlolo scritto da: Andrea Mercanti