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Adesso parliamo di referendum

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Le categorie della Destra e della Sinistra non sono più sufficienti a spiegare i fenomeni sociali che stiamo attraversando né a gestirne i cambiamenti.
Ci troviamo in un?epoca in cui conta solo la capacità dei sistemi economici e degli uomini di adattarsi ad una società globalizzata senza tuttavia perdere le conquiste civili e sociali fatte a prezzo di enormi sacrifici.
Ciò, proiettato sul piano pratico, si traduce in due posizioni culturali: da una parte i conservatori che temono legittimamente di perdere benefici e dall?altra quelli che questi benefici non li hanno mai goduti e sono quindi disposti, altrettanto legittimamente, a mettere le cose in discussione.
Si tratta di due schieramenti assolutamente trasversali sia alla Destra che alla Sinistra e che si manifestano ora di qua, ora di là, secondo le sensibilità personali, il clima e le opportunità.
Così come non possiamo esprimere una posizione sul prossimo referendum di giugno che vorrebbe abrogare alcuni articoli della legge che disciplina (non vieta) la procreazione assistita, sulla base di categorie che, soprattutto in materia morale, non hanno alcuna ragione di essere.
Ritengo che la posizione sulla procreazione sia una questione etica che interessa le Coscienze prima ancora che le Scienze.
La risposta al problema della dignità dell?embrione e della Vita umana in generale non è non può essere un mero problema scientifico perché la Scienza è uno strumento al servizio della Morale e della Politica, non un fine.
Perché, come avvisava Kant, il solo fine ultimo dell?azione umana deve essere l?Uomo.
Alla Scienza spetta quindi il compito di argomentare razionalmente la validità di talune posizioni ma non certo quello di guidare le scelte.
Chi ha scelto di difendere la sacralità della Vita come mistero che scaturisce dall?amore deve avere il coraggio di uscire allo scoperto, se sono veramente tanti quanti quelli che si professano portatori di questi valori.
Guardiamoci bene dunque dal cadere, in vista del referendum, nel tranello del dibattito scientifico al fine di orientare le scelte: questo è il terreno su cui le ideologie scientiste vogliono attirare la discussione per sconfiggere il primato dell?uomo sulla materia.
E nessuno tragga conclusioni affrettate dai recenti risultati elettorali per fare previsioni sulle tendenze di voto al referendum: sulla difesa della Vita nessuno deve rinunciare a ragionare con la propria testa.
Arezzo, 14 aprile 2005.

COMITATO PER LA DIFESA DELLA VITA E DELLA LEGGE n° 40/2004.

Articlolo scritto da: Comitato per la Difesa della Vita