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Giornata Nazionale della persona Down

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Giornata Nazionale della persona Down

Sabato 8 alle ore 12.30 in Piazza San Jacopo, regaleranno autografi i calciatori Elvis Abbruscato, Antonio Floro Flores e Daniele Di Donato ed i pallavolisti Christian Lirutti e Goran Moric

Arezzo, 5 ottobre 2005 – Sabato 8 e domenica 9 ottobre si svolgerà in centinaia di piazze italiane la giornata nazionale della persona con sindrome di Down, organizzata dal CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con sindrome di Down), con l?obiettivo di abbattere i molti pregiudizi e luoghi comuni che ancora accompagnano la vita di molte persone con questa sindrome.
Oltre alla distribuzione di materiale informativo, saranno promosse a livello nazionale le attività di circa 80 associazioni impegnate a tutelare i diritti ed a favorire l?integrazione sociale, scolastica e lavorativa delle persone Down.

?Messaggi di cioccolato? in confezioni a forma di busta da lettera contenenti testimonianze e frasi di sensibilizzazione saranno offerti ai sostenitori per raccogliere fondi. Un dolce beneficio anche per il mercato equo e solidale trattandosi di cioccolata che garantisce ai piccoli produttori dei paesi in via di sviluppo prezzi adeguati, prefinanziamenti e contratti di acquisto duraturo.

Anche l?AIPD – Associazione Italiana Persone Down ? Sezione di Arezzo partecipa alla giornata con uno stand in Piazza S. Jacopo ad Arezzo e con ulteriori punti d?incontro in altre sei piazze della provincia.

Il momento di maggiore attrazione sarà il nuovo appuntamento di ?Prendi al balzo la palla per solidarietà?, legame di sostegno, amicizia e simpatia promosso da Banca Etruria con la collaborazione delle società A.C. Arezzo e Volley Arezzo: sabato 8 alle ore 12.30 presso lo stand AIPD di Piazza San Jacopo regaleranno autografi a tutti coloro che offriranno un simbolico contributo per l?Associazione i giocatori dell?Arezzo Calcio Elvis Abbruscato, Antonio Floro Flores e Daniele Di Donato, e della serie A2 maschile di pallavolo Christian Lirutti e Goran Moric.

?Con la giornata nazionale? – afferma Giovanni Fatucchi, presidente della AIPD di Arezzo – ?desideriamo far capire che le persone con sindrome di Down hanno gli stessi diritti degli altri cittadini, hanno bisogno di un sostegno adeguato, di maggiori opportunità per integrarsi nella scuola e nel lavoro e di rispetto per la loro persona. Le persone con sindrome di Down ascoltano come parliamo di loro e questo influisce sulla loro autostima; bisogna trattarle in modo appropriato alla loro età, perché non è affatto vero che restano bambini per tutta la vita. Bisogna riferirsi ad una persona con sindrome di Down con il suo nome o come persona, bambino, adulto con la sindrome di Down. In sintesi, non parliamo di un ?Down? ma di una persona con sindrome di Down?!

?Con convinzione abbiamo aderito ancora una volta alla giornata nazionale della persona con sindrome Down a conferma dell?amicizia che ci lega all?AIPD e che ci ha visti vicini nel condividere numerose occasioni sia di solidarietà che di divertimento? ha dichiarato il Direttore Generale di Banca Etruria Alfredo Berni. ?Solidarietà nel contribuire alla realizzazione del Club dei Ragazzi, un corso per far acquisire l?indispensabile autonomia alle persone con sindrome Down, e divertimento nella partecipazione degli associati AIPD ai numerosi eventi organizzati insieme all?A.C. Arezzo ed al Volley.? Anche quest?anno il Circolo Dipendenti del Gruppo Etruria parteciperà al presidio degli stand collaborando a fianco dei volontari della sezione aretina dell?AIPD.

La manifestazione vanta un fitto programma di eventi di sensibilizzazione a favore dell?AIPD che hanno anche il patrocinio e la collaborazione del Comune e della Provincia di Arezzo, della delegazione aretina del Coni e dell?associazione ?All Stars?.

Per elargizioni Banca Etruria ha messo a disposizione il conto corrente numero 91300, ABI 05390, CAB 14100, CIN A, intestato a Sezione di Arezzo dell'Associazione Italiana Persone Down.

PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI NELLA CITTA? DI AREZZO

Sabato 8 Ottobre ? Piazza S. Jacopo

ore 10,30 ?Musica a scuola? – Ist. Compr.Vasari – P. Della Francesca – Arezzo
?Danziamo insieme? – Scuola di Danza Flash Dance – Arezzo
?Spinning per tutti?- Centro Fitness New Gym – Arezzo
ore 12,30 ?Prendi la palla al balzo per solidarietà?: i giocatori di A.C. Arezzo e BancaEtruria-Eurospar Arezzo firmeranno autografi
ore 17,00 Esibizione di Ginnastica – G.S. I. Gasbarri – Vigili del Fuoco,
S.G. F. Petrarca e S.G. G. Falciai – Arezzo
ore 18,30 Esibizione Gruppo Sbandieratori di Arezzo

Domenica 9 Ottobre ? Piazza S. Jacopo

ore 17,30 Concerto della Filarmonica ?G. Monaco? – Arezzo

PUNTI DI INCONTRO E DI INFORMAZIONE NELLE PIAZZE DELLA PROVINCIA

Sabato 8 ottobre

AREZZO, Piazza S. Jacopo
CORTONA, Piazza Repubblica
LUCIGNANO, Porta San Giusto
SAN GIOVANNI V.NO, Palazzo d?Arnolfo
STIA, Via Garibaldi, Misericordia
CASTELNUOVO di SUBBIANO, Marino Fa Mercato

Domenica 9 ottobre

AREZZO, Piazza S. Jacopo
CORTONA, Piazza Repubblica
TERRANOVA BRACCIOLINI, Fiera Antiquaria

LA SINDROME DI DOWN

Attualmente in Italia 1 bambino su 1100, ovvero quasi due bambini al giorno, nascono con la sindrome di Down, una condizione genetica caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più: invece di 46 cromosomi nel nucleo di ogni cellula ne sono presenti 47, vi è cioè un cromosoma n. 21 in più; da qui anche il termine Trisomia 21. Genetico non vuol dire ereditario, infatti nel 98% dei casi la sindrome di Down non è ereditaria.
La conseguenza di questa alterazione cromosomica è una disabilità caratterizzata da un variabile grado di difficoltà nello sviluppo mentale, fisico e motorio.
La maggior parte delle persone Down raggiunge tuttavia un buon livello di autonomia personale e di socializzazione: imparano a curare la propria persona, a cucinare, a uscire e fare acquisti da soli; possono fare sport e frequentare gli amici, vanno a scuola e possono imparare a leggere e a scrivere, possono essere inserite con apprezzabile successo in attività lavorative.
Grazie allo sviluppo della medicina e alle maggiori cure dedicate, la durata della vita si è molto allungata così che si può oggi parlare di un?aspettativa di vita di 62 anni, destinata ulteriormente a crescere in futuro.
Si stima che oggi vivano in Italia circa 38.000 persone con sindrome di Down, delle quali 23.000 già adulte.
La Sindrome di Down può essere diagnosticata anche prima della nascita con la diagnosi prenatale tramite l?esame dei villi coriali o l?amniocentesi, ma l?errore genetico non può essere corretto.
Il nome ?sindrome di Down? viene dal nome del dott. Langdon Down, che per primo nel 1866 la identificò.

LUOGHI COMUNI SULLE PERSONE CON SINDROME DI DOWN

Luogo comune: sono tutte uguali (affettuose, amanti della musica, bionde, ecc…).
Realtà: le uniche caratteristiche che hanno in comune sono un cromosoma in più rispetto agli altri (47 invece che 46), un deficit mentale ed alcuni aspetti somatici. Ma ogni persona con sindrome di Down è diversa dall'altra e le differenze dipendono da fattori costituzionali, dal tipo di educazione ricevuta in famiglia e a scuola, dalla presenza o meno di risorse sul territorio.

Luogo comune: sono sempre felici e contente.
Realtà: si tratta dello stereotipo più comune. La serenità di un bambino, di un adolescente e di un adulto con Sindrome di Down è legata al suo carattere, al clima familiare, alle sue attività sociali e dunque alla qualità della sua vita, come per qualunque altro. Una persona con sindrome di Down manifesta in modo molto esplicito le sue emozioni (felicità, tristezza, gratitudine, ostilità, tenerezza, etc.) e qualsiasi comportamento affettivo.

Luogo comune: esistono forme lievi e forme gravi di sindrome di Down.
Realtà: il grado di ritardo mentale non dipende dal tipo di Trisomia anche se esiste una forma rarissima (mosaicismo) in cui il ritardo può, ma non sempre, essere molto lieve. Le differenze tra una persona con sindrome di Down e un'altra dipendono dai fattori di cui sopra.

Luogo comune: non vivono a lungo.
Realtà: la durata della vita è aumentata enormemente. Oggi , grazie al progresso della medicina, l'80% delle persone con sindrome di Down raggiunge i 55 anni e 1 su 10 raggiunge i 70anni. Si stima che in un prossimo futuro l'aspettativa di vita delle persone con sindrome di Down si allineerà con il resto della popolazione.

Luogo comune: possono eseguire solo lavori ripetitivi che non implicano responsabilità.
Realtà: ci sono sempre più numerosi esempi di persone con sindrome di Down che, grazie ad un inserimento mirato, possono svolgere sul lavoro mansioni che implicano anche l'uso di macchinari complicati, sono in grado di risolvere problemi nuovi con creatività e assumere responsabilità raggiungendo competenze molto superiori alle attese.

Luogo comune: vanno a scuola solo per imparare a socializzare.
Realtà: le persone con sindrome di Down imparano normalmente a leggere e a scrivere, e la matematica di base. Possono continuare a migliorare i propri apprendimenti e a coltivare interessi di vario genere.

Luogo comune: sono ipersessuate oppure prive di interessi sessuali.
Realtà: gli persone con sindrome di Down non differiscono sostanzialmente dagli altri né per quel che riguarda l'età dell'inizio della pubertà, né per l'anatomia degli organi sessuali, né per desideri e fantasie sessuali. La fertilità dei maschi con Sindrome di Down è molto ridotta, anche se si conosce il caso di un uomo che ha avuto un figlio. Le donne sono assai più fertili.

Luogo comune: hanno genitori anziani.
Realtà: anche se il rischio di avere un bambino con sindrome di Down per una donna giovane è più basso, in numeri assoluti ci sono più bambini con sindrome di Down figli di coppie giovani, perché la diagnosi prenatale viene effettuata soprattutto per gravidanze oltre i 35 anni di età della madre.

Luogo comune: sono incapaci di avere rapporti interpersonali, quali di amicizia, di fidanzamento o matrimonio.
Realtà: l'affettuosità delle persone con sindrome di Down è intelligente e selettiva. Il frequentare la scuola favorisce l'instaurarsi ed il consolidarsi di rapporti di amicizia. Con il passare degli anni però si può verificare che i vecchi amici frequentino sempre meno i giovani con sindrome di Down, proprio quando questi ne avrebbero più bisogno. Ciononostante si determinano rapporti affettivi "alla pari" tra persone Down con fidanzamenti e, più raramente, matrimoni.

Luogo comune: non sanno di essere handicappati.
Realtà: un bambino con sindrome di Down è in grado di capire fin da quando è piccolo la propria diversità rispetto ai compagni e ai fratelli. Il suo rapporto con il proprio handicap sarà tanto più sereno quanto più i genitori riusciranno ad affrontare con lui il discorso sui problemi associati alla sindrome, sottolineando le sue capacità e i sui limiti ed aiutandolo ad acquisire un senso di autostima, in altre parole aiutandolo ad essere il più autonomo possibile.

Luogo comune: dovranno sempre vivere con i genitori e poi con i fratelli.
Realtà: una persona con sindrome di Down desidera fin dalla sua adolescenza rapporti alternativi a quelli esclusivamente familiari. Occorre potenziare le soluzioni per una vita adulta relativamente autonoma, es. presso comunità alloggio e case famiglia. Ci sono oggi iniziative per permettere agli adulti con sindrome di Down una vita più adeguata alle loro esigenze.

Articlolo scritto da: Ass. Italiana Persone Down