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Il giornalismo-web entra alle elementari

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Il giornalismo-web entra alle elementari

"La verità globale, valida per tutti e preconfezionata, sarà smascherata da tanti piccoli Robin Hood. La stampa locale legata al territorio ed espressione più diretta della vita reale, diventerà un antidoto alla malattia della globalizzazione"

MONTEVARCHI (AREZZO) – Roberto Ippolito, giornalista economico a La Stampa di Torino ed insegnante alla scuola di specializzazione in giornalismo della Luiss di Roma., nel suo ultimo libro "2014. Il Futuro che ci aspetta", affrontando l'Informazione apre così "Nel 2014 la verità globale, valida per tutti e preconfezionata, sarà smascherata da tanti piccoli Robin Hood. La stampa locale legata al territorio ed espressione più diretta della vita reale, diventerà un antidoto alla malattia della globalizzazione, all'uniformità e all'eccesso di concentrazione dell'informazione".
Questo futuro ipotizzato da Roberto Ippolito è più prossimo di quanto si creda. I risultati di una grande ricerca condotta in cinque paesi europei ha stabilito che ormai il popolo dell'informazione preferisce internet. Si collegano dal lavoro ma la novità principale sta nel fatto che le abitudini di informazione e i "percorsi" tematici restano uguali anche nella navigazione da casa: chi guarda news dal lavoro lo fa anche da casa e si scopre che per il 26% degli intervistati internet è l'unica fonte di informazione durante l'intera giornata.

Con queste premesse, ViaRoma100.net, quotidiamo telematico, ha introdotto nel mondo della scuola un tema importante: internet e i bambini.
Purtroppo oggi esiste una generazione di 'storditi' da internet. La rete viene usata parimenti alla tv: i nostri ragazzi si siedono di fronte al monitor e navigano da un sito all'altro. Nella migliore delle ipotesi il loro interagire con il web è scaricare file mp3, dvd o chattare candidamente con sconosciuti. Aver sottovalutato questi rischi ha portato a fatti che quotidianamente ci vengono ricordati nei telegiornali.

Internet è sempre più presente nel nostro vivere quotidiano, da qui l'esigenza di preparare i ragazzi in età scolastica, non demonizza la rete, perché questo accrescerebbe in loro la curiosità al proibito, ottenendo un risultato opposto. Proporre è meglio che censurare ed è più efficace dal punto di vista della relazione formativa. E' necessario proporre modelli diversi facendo si che i ragazzi interagiscano con la rete in modo attivo e li renda protagonisti.

Con il mese di aprile ha preso il via la prima parte del progetto formativo. Gli alunni della 5a e 5b della Scuola Elementare del Pestello di Montevarchi (Arezzo), collaboreranno alla pubblicazione di articoli, con loro foto, e quindi alla realizzazione del quotidiano.
Inizio soft per 'scaldare' i muscoli. Con il prossimo anno scolastico questi alunni passeranno alla scuola media superiore dove proseguiranno la loro esperienza, daranno vita ad una loro redazione per riuscire piano piano a camminare con le loro gambe e a sviluppare un loro senso critico.

Un 'esperimento' da seguire, perchè l'approccio diretto, l'indice puntato di un bambino sono di gran lungo superiori a quello di un adulto, sempre troppo coinvolto per riuscire sempre ad esprimere un parere che non si di parte.

Anche nella scuola elementare il progetto riprenderà con le stesse caratteristiche. Sarà interessante verificare la capacità di relazione e di coordinamento fra i ragazzi delle scuole.

Ma di questo parleremo il prossimo anno scolastico.

Articlolo scritto da: ViaRoma100