Home Cronaca Bluetooth: la truffa che viene dall’Est

Bluetooth: la truffa che viene dall’Est

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Mesi e mesi di indagini per accertare che sono circa tremila i titolari di bancomat e carte di credito delle province di Imperia e Savona, truffati dalla "banda del bluetooth", un'organizzazione criminale composta da immigrati romeni che rubava denaro a ignari cittadini con l'aiuto della tecnologia informatica. Banda che aveva letteralmente "inventato" una nuova truffa telematica, ma che non aveva fatto i conti con le capacità dei poliziotti della Postale che hanno arrestato quattro persone e denunciato per concorso in reato altri sette romeni, tra cui due donne.

Secondo l'ispettore Ivan Bracco – responsabile della polizia postale di Imperia – è stata data "una risposta alla cittadinanza nei confronti di un fenomeno malavitoso particolarmente sentito dalla gente".
Utilizzando la tecnologia del "Bluetooth" – un protocollo di comunicazione che consente di collegare tra loro senza fili apparecchiature digitali -, i truffatori avevano messo in atto uno stratagemma che avrebbe consentito all'organizzazione criminale di "fatturare" più di un milione di euro.

Secondo la ricostruzione degli investigatori la tecnica era questa: la banda, forzando porte e finestre, accedeva di notte in strutture commerciali, preferibilmente distributori di benzina e supermercati – ma non è stato risparmiato neppure l'ospedale -, cercando di non lasciare traccia per non insospettire gli esercenti. Quindi installava un microchip all'interno del Pos (utilizzato dagli esercizi commerciali per i pagamenti con bancomat e carte di credito) e il gioco era quasi fatto. Restavano in attesa dell'apertura dei negozi, a poca distanza, seduti comodamente in macchina, con il pc portatile collegato attraverso Bluetooth alla trasmittente da loro inserita.

Il cliente che pagava con bancomat o carta di credito, veniva "sniffato" (come si dice in gergo informatico): i dati personali venivano immediatamente acquisiti dal computer dei criminali. A questo punto, nella base operativa di Sanremo, compilavano le schede magnetiche vergini e si dedicavano allo "shopping" sfrenato.

Nell'appartamento utilizzato come base operativa i poliziotti della Postale ligure hanno sequestrato parecchio materiale informatico, tra cui uno "skimmer" (l'apparecchio utilizzato per leggere e sovrascrivere la banda magnetica), 9.700 euro in contanti. Ai truffatori sono state sequestrate anche due potenti automobili.

Tracce di acquisti e prelevamento di denaro con carte clonate sono state trovate, oltre che in Italia, anche in Francia, Spagna e Romania, per cui le indagini sono ancora in corso.

Tratto dal sito della Polizia di Stato

Articlolo scritto da: Stefano Pezzola