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Osteoporosi, 20mila euro al miglior progetto di ricerca

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Osteoporosi, 20mila euro al miglior progetto di ricerca

FIRENZE – Il premio consiste in 20 mila euro, è il primo della serie, ed è destinato al miglior progetto di ricerca in materia di prevenzione e diagnosi dell’osteoporosi nel periodo successivo alla menopausa. I vincitori saranno proclamati nel corso del VI Congresso nazionale che l’associazione scientifica SIOMMMS (Società Italiana dell’Osteporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro) ha in programma a Pisa dal 22 al 25 novembre.

L’iniziativa nasce appunto dalla collaborazione tra Siommms (www.siommms.it) e I.F.B. Stroder (Istituto Farmaco Biologico Stroder), azienda farmaceutica con sede a Firenze. Obiettivo: approfondire la conoscenza di una delle malattie dello scheletro più diffuse tra le donne ([email protected]).

“L’osteoporosi”, spiega l’endocrinologa Maria Luisa Brandi, presidente di Siommms, oltre che docente di Endocrinologia all’Università di Firenze, “rappresenta uno dei maggiori problemi sanitari delle società occidentali. Nelle donne si manifesta soprattutto dopo la menopausa e colpisce in prevalenza la parte più interna dell’osso determinando fratture importanti”.

Malattia del metabolismo, definita ‘epidemia silenziosa’ per l’assenza di sintomi, l’osteoporosi è un autentico flagello certificato dalle statistiche. Nel mondo ne soffrono 200 milioni di donne: tra i 60 e i 70 anni ben il 30% e dopo gli 80 addirittura il 70%. Ci si ammala però anche a età inferiori. Si stima infatti che dopo i 45 anni una donna su tre venga colpita e sono molto numerosi i casi di fratture invalidanti (in Europa una ogni 30 secondi). Nel 2050, con il progressivo invecchiamento della popolazione, il bilancio sarà ancora più pesante.

Un fenomeno così vasto e profondo comporta ovviamente costi sempre meno sostenibili per le strutture sanitarie specializzate nel trattamento dell’osteoporosi. Nel 2001 l’Unione Europea ha speso in proposito quasi 5 miliardi di euro, con un aumento del 33% rispetto al triennio precedente.

“In una simile situazione”, continua Maria Luisa Brandi, “diventa strategico il ruolo della ricerca. Sull’osteoporosi e sulle altre malattie letali anche in Europa si stanno già investendo somme considerevoli, pari al 10% della spesa pubblica ospedaliera, ma il gap con gli Stati Uniti è ancora vistoso e si tratta quindi di fare di più. Ecco perché, come società scientifica, abbiamo volentieri collaborato alla proposta della I.F.B. Stroder di istituire un premio importante per la ricerca nell’osteoporosi“

La I.F.B. Stroder è da anni impegnata nel cardiovascolare, che solo di recente è entrata nel settore osteoporosi grazie al lancio di una nuova molecola, il Ranelato di Stronzio, la cui caratteristica peculiare è di possedere un’azione doppia sul metabolismo osseo: riduce la distruzione di osso e allo stesso tempo stimola la formazione di nuovo osso, ridimensionando così il rischio delle temute fratture vertebrali e del femore.

Il regolamento del premio prevede una valutazione dei progetti anche per il grado di fattibilità. Sono vietati i conflitti d’interesse, ossia non sono stati ammessi assistenti, collaboratori o parenti dei membri della giuria. Giuria di cui fanno parte i massimi esperti italiani: il reumatologo Silvano Adami (Verona), il gerontologo Gaetano Crepaldi (Padova), l’internista Ranuccio Nuti (Siena), il reumatologo Sergio Ortolani (Milano), e la stessa Maria Luisa Brandi.

Il premio sarà consegnato in due tranches: la prima appunto in occasione del VI° Congresso Siommms di Pisa; la seconda a conclusione del progetto di ricerca.