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Riconversione zuccherificio: azione concrete e progetti

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AREZZO, (Castioglion Fiorentino) – «Risolvere la crisi del settore bieticolo-saccarifero garantendo prospettive e occupazione agli agricoltori e ai lavoratori coinvolti». In questo passaggio dell’intervento di Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, è sintetizzata la posizione della Confederazione, espressa in occasione del convegno da essa promosso oggi, martedì 7 novembre, a Castiglion Fiorentino (Ar) sul tema “Sviluppo delle Agri-energie: nuove opportunità per le imprese agricole” al quale hanno preso parte tra gli altri anche l’Assessore all’Agricoltura della Toscana, Susanna Cenni e il Sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Guido Tampieri. Argomento centrale del dibattito è stata la riconversione della struttura del piccolo borgo toscano che in questi ultimi mesi ha messo in allerta l’intera filiera bieticolo – saccarifera della regione.

Secondo la Cia Toscana la crisi del comparto bieticolo-saccarifero, conseguente alla riforma dell’OCM del settore, si presenta in un momento di grande difficoltà per l’agricoltura e mette a rischio le prospettive di centinaia aziende toscane e l’occupazione di alcune migliaia di lavoratori autonomi e dipendenti in esse impiegati. Ai rischi per le imprese agricole si aggiungono anche le gravi preoccupazioni per il futuro occupazionale dei lavoratori dello zuccherificio di Castiglion Fiorentino, struttura che negli anni ha garantito la sussistenza dell’intera filiera bieticola di gran parte della regione. Pertanto è necessario ed urgente affrontare tale situazione individuando soluzioni in grado di garantire certezze e prospettive a tutti gli operatori della filiera. Tutti i soggetti in campo, dalle istituzioni alle rappresentanze economiche e sociali, alla proprietà dello stabilimento, dovranno fare la propria parte per elaborare, in uno sforzo congiunto, le risposte più idonee a dare soluzione a questa pesante crisi.

«La Cia toscana – ha sottolineato nella sua introduzione Marco Failoni della Presidenza regionale della Cia – è da tempo impegnata nella promozione delle filiere agri-energetiche, incentrate sulla produzione diffusa di energia e sul ruolo centrale dell’impresa agri-energetica». «Noi riaffermiamo in questo quadro la nostra disponibilità – ha proseguito Failoni – ad un confronto e ad un comune lavoro per la creazione di filiere agro-industriali rivolte alla produzione di energia, purché improntate alla pari dignità di tutti i segmenti della filiera e rispondenti ad obiettivi di sostenibilità economica per l’impresa agricola».

«L’approccio nei confronti della proposta di riconversione dello stabilimento di Castiglion F.no – ha affermato nel corso della tavola rotonda il Presidente di Cia Toscana, Giordano Pascucci – non è quindi ideologico o pregiudiziale, ma legato a valutazioni di tipo economico, ovvero alle condizioni di remuneratività per le imprese agricole che l’intervento è in grado di assicurare». «L’obiettivo unico e non derogabile – ha concluso il presidente della Confederazione – deve essere la realizzazione di una filiera locale: l’eventuale ricorso a materia prima di altra provenienza deve essere comunque subordinato e funzionale alla filiera territoriale. Solo In questa logica ha senso l’intervento pubblico previsto nell’ambito della riforma dell’OCM del settore bieticolo-saccarifero per la riconversione degli zuccherifici. Gli obiettivi dei piani debbono essere plurimi: riconvertire gli impianti; mantenere l’occupazione; riconvertire le produzioni agricole e costituire filiere competitive imperniate sulla valorizzazione delle produzioni agricole. Su queste basi la Cia toscana dichiara la propria massima disponibilità ed apertura a contribuire alla definizione di accordi di filiera che offrano concrete alternative produttive alle imprese agricole».