“Tra le notizie c’è un vero e proprio bollettino di sequestri di terreni trasformati in discariche di rifiuti speciali”. Enrico Fontana, responsabile Ambiente e legalità di Legambiente, commenta così la sfilza di discariche abusive messe sotto sequestro dalle forze dell’ordine.

Ondulati di eternit, pneumatici e ammassi di rottami in un sito archeologico a Bari; materiali edili di risulta e altri rifiuti speciali a Galatone in provincia di Lecce; 130.000 tonnellate di fanghi provenienti dal dragaggio dei fondali marini in un'area di 60.000 metri quadrati adiacente al porto di Taranto; detriti da demolizione, terra e rocce da scavo, apparecchiature elettriche fuori uso, pneumatici fuori uso, fusti metallici con residui di solventi o vernici, rottami ferrosi, frigorifero, batteria al piombo in provincia di Genova.

E nel plaudere agli interventi delle forze dell’ordine, Legambiente sottolinea la gravità del fenomeno. “Queste discariche abusive disseminate nel Paese sono vere bombe ecologiche – continua Fontana – che minacciano la salute dei cittadini e distruggono il territorio. L’economia criminale è l’unica a trarne giovamento. Ribadiamo ancora una volta l’urgenza di introdurre i delitti contro l’ambiente nel codice penale”.