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Sicurezza Stradale, nella nostra Provincia

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Sicurezza Stradale, nella nostra Provincia

E’ quanto emerge dai due giorni di workshop in svolgimento ad Arezzo. "Conoscere i dati e saperli leggere è la condizione per scelte realmente incisive", afferma l’Assessore Simone Pellegrini

Conoscere i dati per attuare azioni concrete ed incisive in materia di sicurezza stradale. E’ questo il messaggio che vuole trasmettere il secondo workshop nazionale in corso di svolgimento ad Arezzo ed incentrato sugli osservatori per gli incidenti stradali come strumenti per le politiche di sicurezza. "Quello dell’osservatorio – spiega l’Assessore provinciale alla viabilità Simone Pellegrini – è uno strumento che abbiamo attivato ormai da diversi anni, tanto da essere stati nominati capofila del progetto anche a livello regionale.

E’ chiaro che conoscere i dati non basta, bisogna anche saperli leggere ed interpretare per dare risposte che siano efficaci. Gli interventi infrastrutturali sono necessari, ma bisogna agire anche sui comportamenti. Faccio un esempio per tutti: sulla strada provinciale 8 di Botriolo, una di quelle a più alto tasso di incidentalità fino a qualche tempo fa, siamo intervenuti sul tracciato allargando alcune curve, sull’asfalto migliorando il manto stradale ma anche sulla velocità con l’installazione di autovelox. Il risultato è che il numero di incidenti è passato da 12 a 2 su base annua. Per questo è importante agire non soltanto sul piano repressivo, ma anche educativo e noi lo stiamo facendo con i giovani con il progetto ‘Caschiamoci’ e con molte altre iniziative rivolte poi anche ad altre categorie quali anziani e stranieri".

Il numero di incidenti mortali in provincia di Arezzo è drasticamente diminuito in questi anni passando dai 56 morti sulla strada del 2001 ai 36 del 2004. I dati 2005 sono stabili rispetto al 2004, il che rappresenta uno stimolo ad incrementare le politiche di sicurezza, ma c’è una cosa che deve essere sottolineata soprattutto quando i dati sulla mortalità vengono confrontati con quelli di altre realtà a livello regionale. Molti degli incidenti che avvengono nel territorio aretino, infatti, sono su strade extraurbane ed il dato non può essere quindi confrontato con quello, ad esempio, di Firenze dove gran parte degli incidenti avviene in città con conseguenze ovviamente meno gravi.

Tra i dati positivi che si riscontrano negli ultimi anni c’è anche una drastica riduzione dei traumi maxillo-facciali, passati da 70-80 all’anno agli attuali 30. A fornire un quadro generale della situazione a livello nazionale ed un autorevole parere è Franco Taggi, dell’Istituto Superiore di Sanità. "Avere dati precisi e condivisi da tutti è fondamentale per poter operare scelte realmente incisive – afferma Taggi. Su questo devo dire che la realtà di Arezzo è decisamente virtuosa essendosi attivata da tempo sull’osservatorio con conseguenti scelte operative. Quando si parla della riduzione degli incidenti mortali dobbiamo essere consapevoli di cosa questo vuol dire in termini concreti: per ogni morto in meno c’è anche la diminuzione di 3 invalidi gravi e di 20 ricoveri ospedalieri. Ricordiamoci però che le leggi non fanno miracoli e che non si può demandare solo ad altri la nostra sicurezza", conclude Franco Taggi.