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Amnesty: preoccupazioni per l’ambientalista Bianchini

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Amnesty: preoccupazioni per l’ambientalista Bianchini

ROMA – Amnesty International e’ preoccupata per l’incolumita’ di un ambientalista
italiano, Flaviano Bianchini, che il 24 gennaio ha denunciato di aver
ricevuto telefonate anonime intimidatorie e di essere tenuto sotto
sorveglianza da sconosciuti. Le minacce sarebbero una conseguenza
dell’attivita’ in difesa dei diritti umani che Bianchini svolge a Citta’
del Guatemala, in collaborazione con l’associazione MadreSelva.

L’organizzazione per i diritti umani ha pubblicato oggi sul proprio sito,
www.amnesty.it, un’azione urgente con la quale sollecita il governo
guatemalteco a indagare sulle minacce ricevute da Bianchini e a garantire
la sua sicurezza e quella degli altri attivisti per i diritti umani che
agiscono in difesa dell’ambiente nel paese centroamericano.

Il 5 gennaio, durante una conferenza stampa, Bianchini ha reso pubblici i
risultati delle sue ricerche sulla qualita’ delle acque nella zona del
progetto minerario Marlin, gestito dall’impresa Montana exploradora de
Guatemala allo scopo di estrarre oro. Il rapporto evidenzia la presenza
nell’acqua del fiume Tzalá di metalli pesanti dannosi per la salute. Sono
seguite immediatamente dure smentite da parte della Montana exploradora de
Guatemala e di Jorge Antonio García Chiú, viceministro dell’Energia e
delle Miniere. A seguito dei risultati della ricerca, gli ecologisti
ambientalisti di MadreSelva hanno denunciato la miniera per delitti di
contaminazione industriale, danni alla salute e all’ambiente.

Lo studio di Bianchini afferma che l’acqua del fiume Tzalá e’ pulita prima
di incontrare la miniera. Oltre, invece, vi si rileva la presenza di una
quantita’ di rame superiore 80 volte al limite consentito dalla legge,
quella di alluminio 13 volte e quella di manganese due volte. Si tratta di
metalli pesanti che possono provocare cancro, infermita’ congenite e
malattie della pelle.

Flaviano Bianchini e’ ricercatore indipendente e redattore di Peacelink.
Da anni si occupa di progetti di protezione ed educazione all’ambiente in
Italia e all’estero. Attualmente si trova in Guatemala, dove collabora con
il Colectivo MadreSelva, associazione che ha lo scopo di partecipare
attivamente, pacificamente ed eticamente alla conservazione e difesa della
natura. Bianchini si avvale di una partnership scientifica
dell’Universita’ degli studi di Camerino.

Quello di Bianchini non e’ l’unico caso di un ambientalista a rischio in
Guatemala. Il 10 gennaio di quest’anno Carlos Albacete Rosales e Piedad
Espinosa Albacete, dell’associazione Trópico Verde, hanno subito un
attentato mentre viaggiavano a bordo di un taxi, fortunatamente senza
subire gravi conseguenze. A quanto risulta ad Amnesty International, le
autorita’ non hanno avviato alcuna indagine su questo episodio.