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Approvati i progetti esecutivi: Piazza Grande

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AREZZO – Le opere previste nel progetto riguardano oltre al restauro della pavimentazione della piazza, anche della ripavimentazione di vie di accesso connesse, come Via Seteria e via Vasari e consistono nel rifacimento dei materiali lapidei e in laterizio, nonché nel rinnovo dei sottoservizi. La progettazione è stata articolata in tre lotti funzionali, a seconda della zona d’intervento, così come segue:

– lotto 1: pavimentazione lastricata in materiale lapideo, oggetto di questo intervento;
– lotto 2: pavimentazione lastricata in materiale lapideo di Via Seteria e via Vasari;
– lotto 3: pavimentazione in laterizio interna alla piazza;

Oggetto di questo primo progetto esecutivo sono le opere che riguardano il rifacimento completo della pavimentazione in elementi lapidei della piazza che da molti anni non sono più oggetto di lavori di manutenzione sistematici, per una superficie di mq. 1.700 ed un costo di 660.000 euro.

Il progetto di restauro non ridefinisce i percorsi, i profili e le tessiture delle pavimentazioni che sono già fortemente connotati: Comunque non si limita ad un semplice rinnovo funzionale dei sottoservizi delle superfici pavimentate.

Gli obbiettivi della progettazione sono stati principalmente:

· Operare un rinnovo della pavimentazione che si connoti come un restauro dell’esistente realizzando un intervento che per spessori, dimensioni colori, modalità di esecuzione e qualità dei materiali riproduca con la maggior coerenza possibile quanto realizzato con l’intervento del 1931 di cui si possiedono i dati e le informazioni;
· Realizzare dove possibile miglioramenti sia per quanto riguarda i materiali mantenendo le colorazioni, le dimensioni e che garantiscano caratteristiche fisico meccaniche maggiori;
· Modificare alcuni elementi come ad esempio i lapidini ed i chiusini in ghisa con elementi sempre in ghisa ma del tipo a riempimento con pietra o cotto a secondo della loro collocazione;
· Adeguare i sottoservizi a rete alle nuove normative ed alle nuove esigenze emerse nel corso degli anni;
· Dotare i sottofondi e gli strati di base delle pavimentazioni di caratteristiche meccaniche tali da garantirne l’uso e la durata delle opere in funzione anche delle esigenze delle varie manifestazioni.

Allo scopo di ottenere uno stato attuale della piazza che consenta di acquisire la più completa conoscenza sull’organismo architettonico in esame, sia dal punto di vista metrico-dimensionale che da quello morfologico e storico-archeologico, è stato affidato un incarico ad una società specializzata nel settore che ha portato ad acquisire una registrazione completa dello stato attuale propedeutica alla trasformazione ed alla proposta progettuale di restauro.

La pavimentazione in pietra

La pavimentazione in pietra delimita il bordo esterno della piazza quasi ad indicare una destinazione carrabile; è realizzata con materiale lapideo di spessore presumibile compreso tra i 14 e 18 cm. In lastre rettangolari di varie dimensioni mediamente comprese tra i 40-80 cm di larghezza e 80-180 cm di lunghezza disposti a spina ed è suddivisa da liste in tre porzioni:

Il lastrico esistente verrà smontato a mano o con l’ausilio di apposite ventose in modo da non danneggiare le lastre: Quello ritenuto idoneo dalla D.L. come recuperabile verrà accatastato in apposita area di cantiere , da individuare in prossimità dell’intervento, e previa cernita e rifilatura dei bordi, sarà riutilizzato nella ricostruzione della pavimentazione.

Il lastrico di nuova fornitura sarà costituito da pietra macigno dello spessore di cm. 16, con dimensioni minime in larghezza variabile da cm. 35 a cm 60 e di lunghezza proporzionale alla larghezza, (rapporto lunghezza/larghezza oscillante tra 1 e 1,5) posto in opera a spina con lo stesso disegno della pavimentazione attuale.

Per quanto riguarda gli interventi ai sottoservizi della piazza , in conferenza dei servizi è emersa la necessità di intervenire da parte degli enti gestori che durante i lavori in oggetto interverranno per i servizi di loro competenza senza che questo pregiudichi l’andamento normale dei lavori come verificato dal cronoprogramma dei lavori appositamente predisposto.