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Arieti che storia

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Arieti che storia

LIVORNO – Questa è Arezzo! Talvolta l’aretinità si sposa alla perfezione con la proverbiale “Testa Dura” degli Arieti del Rugby aretino. Cuore e Coraggio, Caparbietà, Voglia di emergere, sono solo alcuni degli aggettivi che accomunano gli Arieti e il sentirsi aretino. Non è un caso se il simbolo della nostra città è la Chimera, un Leone con la coda di Serpente e la testa d’Ariete sulla schiena.
Domenica pomeriggio, sul campo del Livorno 12 Leoni con la maglia biancorossi hanno aggredito la formazione degli esperti e coriacei Etruschi. 12 Leoni inviperiti come serpi e con le teste basse come Arieti feriti.
La partita sembra da subito compromessa, gli Arieti scendono in campo in 12, decimati da infortuni, assenze e malattie. Gli aretini però decidono comunque di giocare e di rendere la vita difficile ai livornesi.
Il campo, baciato da un pallido sole ma spazzato da un forte vento gelido, vede gli Etruschi annaspare per 20 minuti cercando di sfondare una difesa aretina che aggredisce il gli avversari ancor prima che impostino una qualsiasi azione, spesso concedendosi anche il lusso di attaccare sfiorando più volte il vantaggio.
Gli Etruschi non riescono ad approfittare della superiorità numerica e impiegano molto tempo prima di riuscire a segnare la prima meta, con un’azione al culmine di vari tentativi annullati dalla difesa degli aretini. Nel rispetto di un avversario in difficoltà, i livornesi decidono di non trasformare la meta offrendo un gesto di fair-play che solo questo sport sa dare.
Gli Arieti rendono comunque la vita difficile ai livornesi, non dando loro il tempo di impostare il gioco e aggredendo in continuazione il portatore della palla, bloccando così ogni possibilità sul nascere. Così, poco dopo, da una mischia aretina sulla 22 avversaria, il solito Capitan Paggini, s’invola a meta portando a casa 5 punti che potrebbero riaprire la gara. La meta non sarà trasformata, restituendo così il gesto degli Etruschi. Tanto per renderla ancora più dura, gli Arieti, purtroppo, perdono l’ottimo Omizzolo per infortunio, restando così in 11 per il resto della gara e subendo, sul finire del primo tempo, un’altra meta dei livornesi.
Il secondo tempo parte ancora più acceso del primo. Gli aretini, consci di poter provare a portare a casa il risultato ripartono con la loro martellante azione di contrasto su una difesa avversaria troppo spesso scoperta. E così, a 7 minuti dal termine, con un’azione di forza dalla mischia vanno a meta sempre con Paggini. E la successiva trasformazione del cecchino Severi portano un pareggio che riaccende gli animi e scalda il cuore.
La risposta degli Etruschi però è rabbiosa, sfruttando la superiorità numerica portano in meta una mischia che fin’ora non aveva impensierito gli Arieti, nonostante l’assenza di tre titolari nelle file degli avanti biancorossi.
Gli Arieti tentano una reazione, ma la foga agonistica e la mancanza d’esperienza permettono l’apertura di un varco nella difesa, consentendo ai livornesi di segnare un’altra meta.
La partita volge al termine, ma c’è ancora tempo per forti emozioni. Gli Arieti sono chiusi in difesa, sulla loro 22. Ottengono una mischia a favore e cominciano a spingere con le ultime forze rimaste. La palla esce regolarmente dal mucchio ma non si riesce a riaprire il gioco poiché gli Etruschi cercano di spostare l’asse del pacchetto. Quando l’azione sembra concludersi, una maglia biancorossa esce dalla mischia, agguanta la palla e parte come un treno sulla linea del fuoricampo. Con una progressione che non ti aspetti e una determinazione ormai divenuta leggenda, Capitan Paggini, percorrerà i 50 metri che lo separano dalla linea di meta rintuzzando gli attacchi degli avversari che cercano di fermarlo. Stremato deposita in meta una palla che vale il 24 a 17 e potrebbe dare la possibilità di portare in saccoccia un punto bonus per gli Arieti. Ma dopo la trasformazione di Severi, gli Arieti sono stremati e appagati, così subiscono la meta che sancisce il definitivo 29-19 subito prima che l’arbitro chiuda la partita.
Un gara emozionante, piena di rovesciamenti di fronte e duri scontri, mai scorretti. Giocata bene dal Livorno, che però non ha saputo approfittare della superiorità numerica.
Giocata benissimo dagli Arieti che hanno tenuto testa ad una formazione dura e vigorosa, chiudendo tutti i varchi e lottando su ogni singolo pallone. Ottima la prova di tutti e particolarmente dell’improvvisato estremo Disilvestro, in alcune fasi determinante per il risultato finale.
Il Mister Mazzi, dovendo far fronte all’emergenza creatasi poco prima di partire per Livorno, non ha caricato la squadra con parole di circostanza votate a difendere per arrivare a fine gara, ma ha iniettato nelle vene dei suoi adrenalina pura, mandando in campo 12 Leoni.
Gli arieti vi aspettano sul loro sito www.oltreilquintale.it

Formazione: Paggini, Falchi, Tarquini, Salvi P., Salvi G., Cangi E., Omizzolo, Avella, Severi, D’Antonio, Cangi A., Disilvestro.

Le altre partite: Pro Spezia Rugby – CUS Pisa Rugby 27-27; Rufus San Vincenzo – Rugby Mugello 100-0; Montelupo Empoli Rugby – Villaggio Rugby Lucca N/D; Riposo per Vasari Rugby Arezzo

Classifica: Rufus San Vincenzo 38, CUS Pisa 37, Pro Spezia 37 , Etruschi 22, Vasari Rugby Arezzo 18, Villaggio Lucca 16, Arieti Rugby Arezzo 10, Mugello 10, Montelupo 5.