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‘Edipo e la Pizia’ al Teatro Pietro Aretino

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‘Edipo e la Pizia’ al Teatro Pietro Aretino

AREZZO – La nuova stagione di prosa in programma al teatro “Pietro Aretino”, dopo Arnoldo Foà accompagnato dalla chitarra di Gonzalo Solari, prosegue con “Edipo e la Pizia”, venerdì 16 e sabato 17 novembre a partire dalle ore 21. Una produzione Associazione Sosta Palmizi, liberamente ispirato al racconto “La morte della Pizia” di Friedrich Dürrenmatt. Regia di Lucia Poli che sarà anche interprete con Giorgio Rossi, a sua volta impegnato nella coreografia dello spettacolo. Musiche originali: Andrea Farri, eseguite in scena da Juliane Reiss (violino), Marco Algenti (violoncello), Andrea Piccioni (percussioni). Scene e costumi di Tiziano Fario.
Da sabato 17 inizia anche la rassegna collaterale a ingresso gratuito “Incontriamoci a” che vedrà durante la stagione cinque appuntamenti nel secondo giorno di rappresentazione, con attori e registi che “si raccontano” al pubblico. Sabato 17 il primo incontro con Lucia Poli e Giorgio Rossi con l’intervento di Laura Caretti, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo dell’Università di Siena -Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo
Il testo teatrale si distacca ben presto dalla matrice originaria e sviluppa in autonomia lo strano rapporto tra la Pizia ed Edipo, rivisitando il mito classico. La visione è irriverente, non certo allo scopo di farne una burla, ma per riproporre oggi, con la profonda leggerezza dell’ironia, l’eterno dilemma del senso del destino umano: sono gli dèi a guidare i nostri atti o è il libero arbitrio? O semplicemente il caso?
Edipo, dopo aver ricevuto il terribile oracolo della Pizia, un oracolo che lei dichiara avere inventato di sana pianta per pura bizza, ne viene influenzato e compie il suo atroce destino: uccide il padre e sposa la madre. Da sempre ci chiediamo il perché. La Pizia, in fondo, è una pazzerella sfrontata e beffarda che distribuisce sentenze con scandaloso senso dell’umorismo, non crede che la ragione umana possa incidere sulla realtà né d’altra parte confida nel divino. Il suo agnosticismo ne fa un personaggio moderno, o piuttosto un simbolo del dubbio eterno e del privilegio della fantasia.
Maschere e pupazzi danzano con gli attori e si sostituiscono a essi mentre la musica, che accompagna i gesti, le movenze e le parole dei due protagonisti, contribuisce a rendere corpose e comunicative le varie emozioni.
Come al solito, c’è in programma il gustoso anticipo dello spettacolo: il bar del Teatro sarà aperto infatti a partire dalle ore 20 per un aperitivo e un buffet secondo la formula estiva che ha riscosso un notevole successo.