Home Cultura e Eventi Cultura Il Graal: ad Arezzo si discute di questo mistero infinito

Il Graal: ad Arezzo si discute di questo mistero infinito

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AREZZO – Dopo l’incontro sugli splendori e le miserie dell’Ordine templare, torna alla ribalta il “tempo di Medioevo” con il mito dei miti: il sacro Graal, la coppa dell’ultima cena dove Giuseppe di Arimatea raccoglierà addirittura il sangue del Cristo. Ma per arrivare a questa potenza evocatrice bisognerà attendere Robert de Boron e il suo Joseph d’Arimathie composto tra il 1170 e il 1212. Prima di lui gli antichi racconti sul Graal sarebbero stati imperniati sulla figura di Percival intrecciandosi poi con il ciclo arturiano, senza tuttavia che il Graal emergesse nella sua effettiva realtà.
Quando infatti apparve per la prima volta, nel Perceval ou le conte du Graal di Chrétien de Troyes, non viene né definito “santo” né ha a che vedere col Calice che avrebbe contenuto il sangue di Cristo. Anzi, non se ne conosce neppure la forma.
Allora, “mito o reliquia”? Ecco allora il professor Franco Cardini, docente dell’Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze, a discutere di suggestioni e personaggi di un periodo storico che continua a interessare tanti studiosi e il pubblico, ma soprattutto a parlare di “Graal: mito o reliquia?”.
L’incontro si terrà nei locali del teatro di via Bicchieraia dalle ore 17 di mercoledì 26 settembre e si inserisce nell’ambito della più ampia iniziativa “Tempo di Medioevo” inauguratasi il primo settembre con la mostra di Luisa Nannini del Campana e che prosegue con una serie di dibattiti attinenti.