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La casa in fondo al mare 2

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La casa in fondo al mare 2

ROMA – Sabato 08 Settembre 2007, presso Cala Feola- Isola di Ponza, si immergeranno i 10 atleti, nella casa in fondo al mare, dove sosteranno per 14 giorni ad una profondità di 10 metri. L’eccezionalità dell’impresa sportiva attribuisce al Progetto Abissi una notevole importanza dal punto di vista medico- scientifico, attraverso due progetti di ricerca (progetto cicatrici e rughe in iperbarismo prolungato) sotto l’egida del Prof. Nicolò Scuderi Dipartimento di Chirurgia Plastica e Dermatologia del Policlinico Umberto I, e l’altro progetto sfera uro- genitale in immersioni prolungate ed ambienti estremi, coordinato dal Prof. Giovanni Alei, Cattedra di Urologia Azienda Policlinico Umberto I, con la collaborazione di Francesco Riccottilli.

PROGETTO ABISSI 2007 LA CASA IN FONDO AL MARE 2 (Ponza 8-22 Settembre)
La casa in fondo al mare, resa famosa dal record mondiale di permanenza sott’acqua (10 giorni) stabilito nel 2005 da Stefania Mensa e Stefano Barbaresi, riaprirà i battenti per ospitare 6 nuovi acquanauti. Gli atleti vivranno per 14 giorni nelle acque di Ponza, sul fondale di Cala Feola, ad una profondità di circa 10 metri. Gli acquanauti avranno a loro disposizione tre campane, posizionate nell’ambiente subacqueo, nelle quali si sistemeranno in 3 equipaggi da 2 per sopperire ai bisogni fisiologici ed alle visite mediche di routine. Avranno inoltre a disposizione una quarta campana, in cui ad orari stabiliti dovranno cucinare, mangiare, prendersi cura delle proprie attrezzature e gestire in modo comune le risorse che gli verranno affidate:
1) l’elettricità prodotta da pannelli solari posti in superficie;
2) l’acqua dolce ottenuta da un desalinizzatore posto sott’acqua;
3) le derrate alimentari che gli verranno consegnate periodicamente.
I quattro ambienti asciutti (campane) sono realizzati in modo da essere parzialmente autosufficienti e non vincolati alla superficie.
I sei subacquei selezionati per il progetto Abissi 2007 sono: Stefania Mensa (31 anni) acquanauta recordista dell’evento 2005, Debora Vissani (26), Isabella Moreschi (33), Claudio Croce (34), Luca Giordani (28) ed Alessandro Brandetti (40).
Gli atleti saranno monitorizzati 24 ore su 24 da uno staff medico di eccellenza (Università Cattolica, Università Sapienza, Istituto Medicina del Soccorso, Società Medicina degli Ambienti Estremi) coordinati da Corrado Costanzo, direttore del Centro Iperbarico Romano (Cir), e sorvegliati h 24 da 20 telecamere.
L’organizzatore del progetto, Pierfranco Bozzi, ha spiegato: “L’Explorer Team Pellicano con ‘la Casa in fondo al mare 2, comincia la colonizzazione’, si prefigge di ‘normalizzare’ una situazione estrema. Nel 2005 abbiamo dimostrato che è possibile vivere in acqua senza subire alterazioni fisiche e mentali significative. Nel 2007 vogliamo provare che è possibile portare nel sesto continente quelle che sono le mansioni, le abitudini e le esigenze di una qualsiasi persona sulla terra.”
L’eccezionalità dell’impresa sportiva attribuisce al Progetto Abissi una notevole importanza soprattutto da un punto di vista medico-scientifico, considerando che ogni componente del team offre la propria professionalità affinché la ricerca scientifica possa avvalersi di nuovi dati sulla resistenza umana.
Come ha spiegato Corrado Costanzo, coordinatore dello staff medico, “Questo progetto è importantissimo, perchè ci permette di andare ad analizzare le variazioni fisiologiche che si vengono a creare vivendo sott’acqua. Tanti, gli specialisti coinvolti nello staff medico che avranno la possibilità di studiare il settore di propria competenza”.
Il Dott. Luca Revelli dell’Università Cattolica di Roma, con la collaborazione di Gianluigi Stefanizzi, è il coordinatore scientifico della ricerca medica. Ai dodici progetti di ricerca biomedica di Abissi 2007 lavorano le tre Università di Roma (Cattolica, Sapienza e Tor Vergata) con la collaborazione del CNR, dell’Enea di Frascati, dell’Istituto Scienza dello Sport di Roma, del CONI di Formia, dell’IFO, del San Camillo e del George Eastman di Roma. Tra assistenza e ricerca sono più di 50 i medici coinvolti nel Progetto..

L’Università La Sapienza partecipa, affiancata dal CNR e dal Centro Specialistico Minerva – ANDROUROMED di Roma, con due progetti di ricerca sviluppati entrambi sotto l’egida del Dipartimento di Chirurgia Plastica e Dermatologia del Policlinico Umberto I, diretto dal Prof. Nicolò Scuderi.

1) “Progetto sfera uro-genitale in immersioni prolungate ed ambienti estremi”
Le ricerche, coordinate dal Prof. Giovanni ALEI titolare della Cattedra di Urologia dell’Università Sapienza di Roma, Azienda Policlinico Umberto I, con la collaborazione di Francesco Ricottilli, hanno come obiettivo il monitoraggio, tramite avanzate attrezzature diagnostiche messe a disposizione dal Centro Specialistico Minerva – ANDROUROMED di Roma, dell’apparato uro-genitale sia maschile che femminile relativamente alla fertilità ed alla funzionalità sessuale al fine di monitorizzare eventuali modificazioni che potrebbero essere indotte dalla lunga permanenza in acqua e dall’ambiente ostile offerto da Abissi 2007. Vengono effettuati, nei giorni precedenti l’immersione, durante l’immersione prolungata e successivamente alla permanenza in acqua, esami atti a monitorizzare modificazioni funzionali indotte dal cambiamento di pressione, temperatura ed umidità.
I principali esami diagnostici effettuati sono:
– GSA (GenitoSensory Analyzer): permette la valutazione della percezione sensitiva genitale attraverso il nervo pudendo.
– Ecografia testicolare: valuta una eventuale variazione del volume ghiandolare.
– Ecografia pelvica: nelle 3 donne, consente la monitorizzazione dell’ovulazione nel corso del mese precedente l’immersione, durante l’immersione e nel mese successivo.
– Esame del liquido seminale: permette la valutazione di numerosi parametri riconducibili alla spermatogenesi ed alla capacità fecondante del liquido seminale, tra cui la concentrazione e motilità spermatozooaria. Precedenti ricerche hanno dimostrato come la temperatura possa alterare profondamente la spermatogenesi, migliorandola a temperature basse ed inibendola a temperature alte
– Valutazione della funzionalità erettile: tramite rigidometria notturna Rigiscan per valutare eventuali alterazioni organiche indotte dallo stress ambientale.
– Esame della flora batterica vaginale: le condizioni di altissima umidità in cui operano gli acquanauti potrebbero causare modificazioni del pH e dell’ambiente vaginale che condizionano lo sviluppo della flora batterica vaginale.

2) “Progetto cicatrici e rughe in iperbarismo prolungato”
La ricerca, coordinata dal Prof. Nicolò SCUDERI Direttore della Cattedra di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Azienda Policlinico Umberto I, si prefigge di rilevare eventuali modificazioni indotte dall’immersione prolungata (effetto idratazione ed iperbarismo) sulle cicatrici, rughe e caratteristiche estetiche della pelle degli acquanauti.
Prima e dopo l’immersione prolungata verranno effettuati, con specifici materiali, calchi di porzioni del volto dei partecipanti ed altre valutazioni specialistiche. Il confronto dei dati rilevati prima e dopo l’immersione, ed in modo particolare la sovrapposizione delle versioni digitalizzate dei calchi facciali, permetterà di individuare ogni piccola modificazione indotta dall’ambiente ostile di Abissi 2007. Sono stati inoltre effettuati rilievi sia macrofotografici che ecografici mediante i quali sarà possibile, alla riemersione, rilevare le modificazioni morfostrutturali relative alla cute ed al tessuto sottocutaneo in varie zone del corpo.
Le valutazioni che vengono effettuate sugli acquanauti prima e dopo l’immersione prolungata sono:
– Circonferenza braccio e coscia destra, sottocostale e sopracreste iliache per documentare modificazioni della silhouette corporea.
– Spessore cute e sottocute sottoombelicale e guancia per documentare modificazioni localizzate del grasso corporeo con plicometro ed ecografo.
– Tramatura cutanea superficiale di alcune aree del viso per documentarne un cambiamento quale aumento o riduzione delle rughe visibili e non, mediante l’utilizzo della tecnica della replica siliconica.
– Caratteri dei linfonodi laterocervicali, ghiandola sottomandibolare e bolla del Bichat con ecografo.