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Mezzogiorno: 111 milioni di euro per la ricerca scientifica

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ITALIA – Circa 111 milioni di euro sul piatto, di cui 87 dal Mur e circa 24 dal Cnr per il potenziamento della rete scientifica del Mezzogiorno. Finanziamenti che sembravano perduti e che sono stati pienamente recuperati. E una concreta chance di lavoro nelle strutture di ricerca per tanti giovani ricercatori del Sud Italia.
Questo, in sintesi, il risultato definitiva rimodulazione dell’Intesa di Programma Mur-Cnr, che prevede fondi cospicui, stanziati dalle parti, per una serie di azioni: importanti interventi di edilizia volti all’insediamento e/o al completamento di aree di ricerca; sviluppo di attività di ricerca nell’ambito di programmi integrati multisettoriali; progetti di sviluppo competenze e di formazione rivolti ai giovani ricercatori operanti nelle strutture di ricerca del Mezzogiorno; inserimento stabile di questi ultimi nelle strutture.
A dare la notizia è il Vice Presidente del Cnr, Federico Rossi, che si dice “felice di un risultato che si concretizza dopo vent’anni di stop and go”.
“Credo di poter affermare – ha detto il Vice Presidente – che la decisione del Ministro Fabio Mussi di firmare il decreto (relativo alla Rimodulazione dell’Intesa, ndr) sia di portata storica. Sono trascorsi quattro lustri dalla decisione con la quale il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) deliberava il primo finanziamento. Per me – ha aggiunto Rossi – il risultato di oggi è motivo di particolare soddisfazione. Già nel 1997, in qualità di consigliere dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione, Università, Ricerca Scientifica e Tecnologica, Luigi Berlinguer, e di Coordinatore della attività di Ricerca, Formazione e Istruzione nel Mezzogiorno, mi impegnai personalmente per la rimodulazione dell’Intesa, che non si concretizzò a causa del cambio di Governo. Colgo l’occasione – ha concluso il Vice Presidente del Cnr – per ringraziare il Ministro Fabio Mussi, il cui decreto consentirà sia di valorizzare il territorio del Mezzogiorno d’Italia, sia di creare opportunità e prospettive per tanti giovani ricercatori. Vorrei inoltre richiamare a un particolare impegno gli amministratori degli enti locali delle regioni coinvolte, affinché operino per consentire la presentazione dei progetti edilizi con le relative autorizzazioni entro i 60 giorni previsti dal decreto. Sono profondamente convinto che la costituzione di poli di ricerca nelle regioni del Mezzogiorno rappresenti un’occasione unica per concepire lo sviluppo delle città del Sud Italia secondo i criteri dettati dall’Europa”.