Home Attualità Tecnologia Nasce la prima aula di udienza virtuale

Nasce la prima aula di udienza virtuale

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ROMA – Da diversi anni le tecnologie informatiche promettono di rendere la giustizia più efficace, efficiente e trasparente. Il convegno “Tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la giustizia”, promosso dall’Istituto di ricerca sui sistemi giudiziari (Irsig) del Consiglio nazionale delle ricerche e che si svolgerà il 23 marzo prossimo a Roma, presso la sede del Cnr in p.le Aldo Moro 7 (inizio ore 10,30), vuole fare il punto della situazione e presentare i risultati del Progetto Miur “Astrea”, coordinato dall’Irsig-Cnr di Bologna. “Il nostro scopo”, spiega il prof. Giuseppe Di Federico, direttore dell'Irsig-Cnr, “è stato quello di sviluppare per la giustizia italiana strumenti tecnico-informatici all’avanguardia che garantissero ai cittadini una maggiore sicurezza e tutela dei propri diritti, come previsto dal Programma nazionale di ricerca”.
Tra i risultati di eccellenza di Astrea c’è il "Court Technology Laboratory" (CTLab), il primo esempio di laboratorio per le tecnologie applicate alla giustizia in Europa, una vera e propria aula di udienza virtuale, realizzata presso l’Ufficio del giudice di pace di Bologna. “Il CTLab”, spiega Davide Carnevali, ricercatore dell’Irsig, “è un ambiente di 10 metri per 5, provvisto di una struttura tecnologica multimediale con configurazione modulare: impianti per la trasmissione dati e per la gestione di collegamenti video-audio, sistema microfonico conference, telecamere multiple con punti di ripresa verso ogni postazione, predisposizione per videoconferenze e streaming video. Il CTLab funziona già per la verbalizzazione, per acquisire o presentare prove e materiali multimediali legati al procedimento, per la simulazione di dibattimenti (postazioni accusa/difesa/giudice) per l'escussione di testimoni e/o imputati da remoto”. La realizzazione del CTLab, ispirato al Courtroom 21, la principale esperienza in questo settore sviluppata negli Stati Uniti, ha richiesto un lungo lavoro di integrazione di tecnologie eterogenee, strutture e arredi che si è concluso nel febbraio 2007.
Ma il progetto Astrea, che ha visto la partnership del Ministero della giustizia, del Cineca, del Centro studi e ricerche sull’ordinamento giudiziario dell’Università di Bologna e della società CM, si è occupato anche di realizzare nuove metodologie per rendere più veloce e trasparente il processo decisionale in ambito giuridico. “Tra gli applicativi sviluppati per gli uffici giudiziari ci sarà il GiuriMole” aggiunge Marco Fabri dell’Irsig-Cnr. “Realizzato dal Cineca, permette di condurre analisi di giurimetrica on-line su gruppi di sentenze per conoscere, ad esempio, se vi sono variazioni dell'ammontare del risarcimento a parità di percentuale di danno biologico, o le variazioni dei tempi dei procedimenti al variare del giudice o della materia”. GiuriMole ha analizzato 32.000 sentenze di merito evidenziando che le iscrizioni a ruolo dal 1982 al 2000 indicano un forte aumento delle cause in materia di famiglia. Le analisi, inoltre, rappresentano una evidente variabilità tra i tempi necessari per la sola redazione della sentenza in base alla materia: dai 4 giorni per i procedimenti di ‘previdenza’ ai 76 giorni per quelli relativi a ‘tributi erariali indiretti’; per la fase successiva i tempi tra emissione e deposito della sentenza variano da 31 giorni in materia di ‘assistenza e beneficenza pubblica’ ai 150 giorni in materia di risarcimento del danno. Le analisi mostrano anche come i tempi di giudizio sono più rapidi nelle materie di specializzazione e come si allungano quando il giudice si trova a decidere in sede monocratica, rispetto a quando è invece membro di un Collegio.