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Paolo Nespoli, un italiano nello spazio

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Intervista a Paolo Nespoli – Mercoledì 16 marzo nel corso di una conferenza stampa congiunta ESA/ASI, è stata presentata alla stampa la missione dello Space Shuttle STS-120, che vedrà tra i protagonisti l’astronauta italiano Paolo Nespoli, in forza al Corpo Astronautico Europeo. Chi è Paolo Nespoli e che tipo di missione condurrà a bordo dello Space Shuttle?

Paolo Nespoli è astronauta dal 1998, ma è dal 1991 che fa parte del Corpo Astronautico Europeo, presso il quale si è a lungo occupato nella formazione degli astronauti. Nel 1995 è stato assegnato al programma Euromir, che l’ESA ha condotto in collaborazione con la Russia per l’utilizzazione della stazione spaziale MIR, e nel ’96 allo Johnson Space Center di Houston, dove si è occupato della formazione degli astronauti per la Stazione Spaziale Internazionale. L’assegnazione di Nespoli al volo STS-120, un volo di grande importanza per il futuro della Stazione Spaziale Internazionale, arriva dunque come riconoscimento prestigioso di una carriera bella e appassionata.

Paolo Nespoli sarà Specialista di Missione della STS-120, la ventitreesima missione di uno Shuttle per la Stazione Spaziale e la seconda al cui comando siederà una donna, il Colonnello Pamela A. Melroy. Il lancio è previsto per il prossimo autunno, anche se la data non è ancora stata annunciata ufficialmente. È una missione, come dicevo di importanza “nodale”, in tutti i sensi. In primo luogo perché regalerà un nuovo ambiente alla missione, il Nodo 2, che sarà un ambiente di passaggio, un vero e proprio crocevia, come il nome suggerisce. Il Nodo 2, infatti, connetterà fra loro tre laboratori scientifici: il laboratorio statunitense Destiny, già in orbita, Columbus, che sarà lanciato alla fine dell’anno, e il modulo giapponese Kibo, che sarà lanciato subito dopo. Inoltre avrà anche portelli di attacco per gli Shuttle, per i Moduli Logistici Pressurizzati Multifunzionali (MPLM) e per un veicolo cargo giapponese che deve essere ancora realizzato.

Perché l’ESA ha scelto un astronauta italiano per questa delicata missione, il cui logo sarà – fra l’altro – preparato dal designer Giorgetto Giugiaro?
Nespoli volerà a bordo dello Shuttle grazie a un accordo tra Agenzia Spaziale Italiana (ASI), e NASA per la fornitura alla NASA di tre Moduli Logistici Multifunzionali pressurizzati (MPLM).

Al di là di questo, bisogna osservare che si tratta di un astronauta italiano per un Nodo che parla italiano. Il Nodo 2, infatti, è stato sviluppato per la NASA da una cordata industriale guidata da Alcatel-Alenia Space, sotto la responsabilità dell’ASI, grazie a una commissione dell’ESA.

Ma installare il Nodo 2 non è l’unico obiettivo della missione STS-120. Negli 7-8 giorni in cui rimarrà agganciata alla Stazione Spaziale, gli astronauti dovranno anche riposizionare un set di pannelli solari, il set indicato con la sigla P6, che completa la ristrutturazione energetica della Stazione. Un’operazione necessaria, perché permette alla Stazione di avere a disposizione molta più potenza elettrica di quanto non ne abbia desso, e quindi di supportare nuovi moduli abitabili, come il nostro Columbus, appunto.

L’installazione del Nodo 2 è la premessa a un altro importante sviluppo della Stazione Spaziale Internazionale, l’aggancio alla stazione del laboratorio europeo Columbus, probabilmente il più importante dei contributi europei al progetto. Che tempi si prevedono per il lancio di Columbus?
Tecnicamente, dopo l’installazione del Nodo 2 dovranno passare circa 40 giorni per effettuare tutti i test di funzionamento e preparare la stazione spaziale all’arrivo di un nuovo modulo come Columbus.

La STS-120 è una missione delicata: il riposizionamento dei pannelli solari prevede l’interruzione temporanea della potenza che erogano e l’utilizzo di batterie sostitutive che hanno un’autonomia di 24 ore. Operazioni simili sono già state compiute altre volte con diversi set di pannelli solari senza incontrare particolari problemi.

Per portare a compimento l’operazione sono previste tre uscite nello spazio, che Paolo Nespoli seguirà manovrando uno dei bracci robotici. Quando tutto sarà a posto, l’equipaggio della Stazione Spaziale dovrà eseguire una serie di check di funzionamento, quindi sarà la volta del laboratorio Columbus. E sarà un momento molto emozionante e atteso.

Aspettando Nespoli, però, proprio in questi giorni la missione dello Shuttle Atlantis è stata rimandata a causa di un tornado che si è abbattuto sulla Florida, colpendo anche la base di lancio e danneggiando, almeno in parte, lo Shuttle. Che novità ci sono dalla Florida?
Il tornado ha provocato danni non ingenti ma concreti, sia a causa della violenta grandinata che lo ha accompagnato sia per la sabbia che ha sollevato e che si è appiccicata sulla protezione termica del serbatoio esterno di Atlantis. Gli ingegneri della NASA hanno deciso di rinviare il volo previsto e di analizzare in dettaglio la navicella spaziale. Tutto questo nel rispetto delle norme di sicurezza previste per i voli dello Shuttle, che come ricordiamo sono state innalzate recentemente in seguito al report della Commissione di Studio che ha permesso il ritorno al volo dello Shuttle dopo l’incidente drammatico del 2003.

Lo Shuttle Atlantis si trova dunque ora nell’edificio per l’assemblaggio, dove è stata installata una rampa per le ispezioni. Il lancio è atteso, a questo punto, per fine aprile, ma non dovrebbe determinare ritardi per le missioni future. Nel frattempo, già il 7 aprile, partirà una navicella Soyuz russa che darà il cambio a due dei tre membri dell’equipaggio della Stazione. Solo l’astronauta NASA Sunita Williams rimarrà in orbita per scendere poi a bordo di Atlantis.