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San Polo: le emozioni e le riflessioni

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AREZZO – Nell’auditorium di via Montetini, stamani, c’era anche il Procuratore militare di La Spezia, Marco De Paolis, protagonista dell’inchiesta giudiziaria sulla strage di San Polo. Con lui il Presidente del Consiglio Regionale, Riccardo Nencini; il Sindaco Giuseppe Fanfani; l’assessore provinciale Emanuela Caroti; il Soprintendente ai beni culturali di Arezzo, Giangiacomo Martines. Una giornata importante, dedicata alla memoria delle vittime della strage del 1944, che è stata organizzata dalla Circoscrizione di Giovi ed in particolare dal suo Presidente, Mario Mirelli con Andrea Bigazzi, coordinatore della commissione consiliare che ha lavorato alla realizzazione del monumento che è stato progettato dagli studenti dell’Istituto Piero della Francesca, presenti stamani in grande numero e rappresentati dalla Dirigente scolastica Elisabetta Giustizi.
Il Sindaco Fanfani ha apprezzato “la potenza e la tragicità del monumento”, una cui copia è adesso nell’atrio del palazzo comunale ed ha ribadito il valore della “capacità di un popolo di conservare la memoria della propria storia”. Ha giudicato fondamentale la riapertura dei cosiddetti “armadi della vergogna” ed ha ricordato come egli sia stato, da parlamentare, relatore della legge che ha consentito la rilettura di parti fondamentali della storia italiana. Su queste si è soffermata l’assessore alla cultura Emanuela Caroti che ha ribadito come i processi, compreso quello di La Spezia che ha visto le istituzioni aretine costituirsi parti civili, non sono “vendette” ma “ricerca di verità ed affermazione del senso di giustizia”.
Il Presidente del Consiglio Regionale Riccardo Nencini ha analizzato la particolarità della situazione toscana nel 1944: “la posizione centrale della nostra regione si è rivelata letale per le popolazioni locali. Il primo comune ad essere liberato è stato Manciano in provincia di Grosseto e gli ultimi anche dopo il 25 aprile. La Toscana rimase quindi in guerra per quasi un anno con terribili conseguenze. La strage di San Polo è una di queste”.
Il libro “Memoria di un eccidio – San Polo 1944” traccia il ricordo di quella strage attraverso gli occhi degli storici, degli storici dell’arte, dei fotografi e di tutti coloro che vi hanno contribuito. Il libro, edito da Le Balze, ricostruisce tutte le vicende di quel drammatico 14 luglio 1944, che precedette di soli due giorni la liberazione di Arezzo: vicende che si sono arricchite recentemente del processo condotto dal Tribunale Militare di La Spezia nei confronti del militare tedesco sopravvissuto.
Dunque: ricostruzione storica allargata a quei mesi in cui la provincia di Arezzo era investita dal fronte bellico, le tante testimonianze, le foto, il catalogo delle idee di progetto degli studenti dell’Istituto d’Arte e la vicenda della scultura che presto verrà inaugurata, il primo monumento “pubblico” dedicato alla strage.