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San Zeno: i dati su aria e terreno

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San Zeno: i dati su aria e terreno

AREZZO – Comune e Provincia di Arezzo hanno predisposto controlli incrociati, con postazioni fisse e mobili, su San Zeno attivando Arpat, Aisa e Università di Pisa.
I risultati convergono su un giudizio: San Zeno è un buon posto dove vivere quanto a qualità dell’aria e presenza di inquinanti nel terreno. Il problema è rappresentato dall’acqua dove, presenza accertata ormai dai primi anni novanta, si segnalano composti chimici riconducibili alla trielina.
“I controlli dell’aria, eseguiti anche al camino dell’impianto di termovalorizzazione di San Zeno – ha ricordato l’assessore provinciale all’ambiente, Andrea Cutini – hanno evidenziato come i microinquinanti organici, le diossine ed i furani siano ben lontani dai limiti di legge: circa un decimo di quanto prevede la normativa. E ben mille volte al di sotto del limite sono gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Sono stati analizzati anche i policlori bifenili (PCB) pur non essendo previsto un limite specifico per gli inceneritori, i valori sono analoghi a quelli degli IPA”.
“Interessanti – ha continuato l’assessore comunale all’ambiente, Roberto Banchetti – anche i dati sui terreni attorno all’impianto di San Zeno. Cinque anni fa, l’Arpat aveva realizzato una serie di campionamenti. Adesso sono stati messi a raffronti quelli di allora con quelli di oggi e non ci sono variazioni significative. In altre parole l’impianto non ha prodotto modificazioni di rilievo nei terreni circostanti. Indicazione confermata anche dai risultati delle indagini dell’autolaboratorio per quanto riguarda la qualità dell’aria: questa è in linea con i dati della stazione fissa in via dell’Acropoli e nettamente migliore rispetto a quelli di via Fiorentina”.
Secondo i parametri di legge, quest’area potrebbe essere adibita ad area verde/residenziale: in teoria quindi anche un parco giochi per bambini.
Questi dati su aria e terra non sono comunque sufficienti ad indurre Comune e Provincia ad un giudizio positivo su San Zeno. Odori ed acqua rimangono, infatti, i punti critici. L’Amministrazione Provinciale sta predisponendo gli atti per intervenire sulle fonti dei cattivi odori che sono stati segnalati sia dai cittadini che dalla Circoscrizione e sui quali Arpat ha trasmesso gli esiti dei propri interventi. Il Comune si prepara, invece, ad avviare uno studio che verifichi la possibilità di risanamento della falda acquifera. Infatti San Zeno rappresenta, fin dall’ultimo decennio del secolo scorso, il maggior polo industriale di Arezzo. Una delle conseguenze di tali attività industriali è la presenza, nella falda acquifera, in varie concentrazioni, di composti come il tricloroetilene, il tetracloroetilene ed il cloruro di vinile. La situazione di contaminazione sembra esser comunque limitata alla sola falda superficiale.
Da qui la decisione di procedere con uno studio sul possibile risanamento. Quanto alla risoluzione del problema dell’acqua potabile, è previsto entro quest’anno il collegamento all’acquedotto urbano di Arezzo di alcune località dell’area mentre è nel prossimo piano triennale degli investimenti di Nuove Acque, la realizzazione di un nuovo serbatoio di compenso a Vignale che permetterà, successivamente, il collegamento della zona industriale.