Home Cultura e Eventi Cultura ‘Anche le donne hanno perso la guerra’

‘Anche le donne hanno perso la guerra’

0
‘Anche le donne hanno perso la guerra’

AREZZO – L’opera teatrale è ambientata a Vienna al termine della seconda guerra mondiale. Qui la famiglia Graber decaduta a causa della guerra è composta unicamente da donne: Frau Emma, le due figlie Clara e Lilly ed Enrica. I soldati sovietici, occupanti la città, decidono di sfruttare e umiliare le donne austriache, disposte a tutto per la fame, obbligandole a prostituirsi. In cambio delle loro prestazioni alle donne viene consegnato un “buono” da utilizzare per comprare beni alimentari.
I Malaparte e i Bonaparte. Da un pamphlet letterario Kurt Erick Suckert scelse lo pseudonimo di Curzio Malaparte e mai pseudonimo fu più appropriato. Curzio Malaparte cambiò “parte” frequentemente, tanto da essere considerato da molti un voltagabbana a causa delle diverse scelte ideologiche che intraprese. Dal repubblicanesimo al fascismo, dall’antifascismo al comunismo e in ultimo alla conversione verso il cattolicesimo.
Personaggio complesso, come solo l’intelligenza può essere. Incoerente, stravagante ma allo stesso tempo dotato di una gran logica e una grande passione. Uomo di gran gusto, dai gesti paradossali e bizzarri come sono tutti i “maledetti toscani”.
Uno degli scrittori italiani più indipendenti del XX secolo, «la più bella penna del fascismo» lo definì Piero Gobetti. Malaparte.

Al termine dello spettacolo “Contro la guerra. L’uomo di fronte alla guerra”
Brevi interventi sul tema a cura di Don Antonio Corno (parroco di S. Biagio a Tegoleto), Franco Vaccai (fondatore di Rondine Cittadella della Pace), Dott. Luigi Triggiano (già segretario provinciale e vicesegretario regionale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale FIMMG).