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Bondi: Federalismo e cooperazione contro il declino della cultura

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Bondi: Federalismo e cooperazione contro il declino della cultura

ROMA – Partire dalla cultura per invertire la tendenza italiana al declino evidenziata anche dai dati contenuti nel Rapporto Federculture presentato ieri. Federalismo e cooperazione tra pubblico e privato fanno parte della ricetta del ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi, in risposta alla preoccupazione espressa da quella che il ministro stesso ha definito come "il Parlamento della cultura italiana", l'assemblea dei soci Civita che si è tenuta oggi a Roma, a palazzo Barberini.
In un messaggio, il presidente dell'associazione Civita Antonio Maccanico, assente per motivi di salute, ha ricordato che "i provvedimenti di politica economica presentati in questi giorni non sono un segnale positivo per i beni culturali". "Lanciamo un appello perché almeno non siano sottratte risorse alle azioni per la cultura, il paesaggio e l'ambiente. Convinti – ha aggiunto Maccanico – della necessità di attivare sinergie tra pubblico e privato, siamo anche consapevoli che non si può sostituire in questo campo l'impegno pubblico con lo sforzo delle fondazioni bancarie". Gli ha fatto eco il segretario generale dell'associazione Civita Gianfranco Imperatori, esprimendo preoccupazione "per le recenti misure in sede di Finanziaria che sembra intendano ulteriormente ridurre le già scarse risorse per la cultura".
Di fronte alla richiesta formulata dall'assemblea di strumenti operativi, risorse e un nuovo assetto legislativo per fare della cultura uno strumento di rilancio economico del Paese, il ministro ha assicurato: "Mi batterò in Parlamento per cercare di controbilanciare gli effetti negativi sul settore dei beni culturali". "Esiste un problema risorse – ha aggiunto il ministro Sandro Bondi – che però non nasce oggi: ce lo portiamo dietro da decenni perché la classe politica tende a sottovalutare il ruolo della cultura nello sviluppo del Paese. Io, che fino a poco tempo fa svolgevo un'attività esclusivamente politica, so bene di essere oggi alla guida di un ministero spesso considerato non di serie A".
La soluzione al rilancio risiede, per il ministro Bondi, nella cooperazione e nella gestione autonoma dei beni culturali, attraverso la collaborazione tra governo, enti locali e privati, fermo restando che "allo Stato spetta sempre la tutela del patrimonio culturale, così come sancisce la nostra Costituzione, e la formulazione di indirizzi di politica culturale", ha sottolineato il ministro. E poi il federalismo, "che non deve essere vissuto come una minaccia o un rischio, sebbene possa esserlo in un Paese diviso in due; si può trovare – ha aggiunto Bondi – un modello di equilibrio che rispecchi l'autonomia e la libertà municipale che ha creato la bellezza e le città d'arte in Italia". E per promuovere il coinvolgimento dei privati, politiche di defiscalizzazione per chi voglia sostenere il settore dei beni culturali, interventi che, ha assicurato il ministro Bondi, "arriveranno entro questo o il prossimo anno".
I temi toccati dal ministro Sandro Bondi, sono stati quelli al centro dell'assemblea dei soci di Civita. Il federalismo, "una delle grandi novità – secondo il presidente Antonio Maccanico – la necessità di una salto di qualità dal decentramento di funzioni ad una vera e propria autonomia di governo ineludibile", e la cooperazione tra pubblico e privato, ma anche la necessità di legare le mostre e i grandi eventi culturali al territorio, migliorando la ricettività, soprattutto nel Mezzogiorno, per stimolare un turismo di tipo culturale, e l'urgenza di un piano di programmazione congiunto per le politiche turistiche e quelle culturali.
"E' una sfida – ha detto il segretario generale Gianfranco Imperatori – che deve trovare nella politica la sua realizzazione, soprattutto in una prospettiva federalista che rischia, se mal amministrata, di aumentare le spinte centrifughe. Un accordo Stato-regioni per la realizzazione di un piano strategico nazionale per la promozione turistica e culturale può rappresentare una novità importante per questo governo".