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Comitato per la memoria di Camillo Berneri – Arezzo

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Comitato per la memoria di Camillo Berneri – Arezzo

Dove la ragion di Stato è reticente, lì può arrivare la memoria storica.
A settanta anni dalla Guerra civile spagnola (1936-1939), vero paradigma novecentesco dell’antifascismo e anche delle sue contraddizioni, evento con profondi connotati “italiani” spesso rimossi, si costituisce in Arezzo il Comitato per la memoria di “Camillo Berneri”.
Berneri è una figura emblematica dell’antifascismo europeo: giovane socialista a Reggio Emilia, poi anarchico ma grande ammiratore di chi anarchico non era ma antifascista, repubblicano e democratico come il suo maestro Gaetano Salvemini. Vive fra Arezzo, Firenze e Cortona nel periodo fra la prima guerra mondiale e l’esilio. È intellettuale e pubblicista prolifico, allievo di Salvemini, amico di Piero Gobetti e dei fratelli Rosselli. Fuoriuscito in Francia è tra i primi antifascisti ad accorrere in Spagna, qui è redattore di “Guerra di Classe”, delegato politico del battaglione internazionale della Colonna Francisco Ascaso CNT-FAI (altrimenti nota come “Colonna Rosselli”). Combattente antifranchista, muore a Barcellona per mano di altri antifascisti, assassinato dai sicari di Stalin nelle giornate del maggio 1937.

http://www.archivioberneri.it/
http://www.unacitta.it/paginepoliticaecc/BernerieTogliatti.html
A lui è stato dedicato il convegno di studi storici “Camillo Berneri: un libertario in Europa fra totalitarismi e democrazia – 5 maggio 1937 / 2007”, tenutosi ad Arezzo nella Sala dei Grandi della Provincia con grande partecipazione di pubblico.
Il Comitato, avvalendosi di storici ispanisti di università italiane e spagnole, intende appoggiare la campagna già in atto a livello europeo di richiamo alla “assunzione di responsabilità” da parte dello Stato italiano per i crimini fascisti commessi durante la guerra civile.
http://www.memorialdemocratic.net/pagines/cas/presentacio.php
L’intervento bellico dell’Aviazione Legionaria italiana, i bombardamenti a tappeto sulla popolazione, furono decisivi per le sorti del conflitto e causarono 2700 vittime solo nella città di Barcellona. Si stanno ora rivelando le orribili gesta di repressione del regime franchista, la cui violenza continuò ben oltre la fine della guerra. Si stanno trovando fosse comuni, documenti che dimostrano come morti per esecuzioni sommarie fossero attribuite ad altre cause da medici conniventi. Anche in questa fase successiva parteciparono fascisti italiani. È inutile ricordare poi l’accoglienza che la Spagna franchista concesse a criminali di guerra che fuggivano dall’Italia o ai terroristi neri negli anni settanta.

Comunisti e anarchici principalmente, ma anche antifascisti di altre tendenze, provenienti dalle terre aretine riscattarono le vergogne fasciste combattendo (e anche morendo) in Spagna nella Colonna Ascaso oppure nelle Brigate Internazionali. Ed il loro contributo è stato dimenticato. Un nome per tutti: Aurelio Aiacci da Cavriglia, inquadrato nelle milizie CNT-FAI caduto sul fronte di Huesca il 7 aprile 1937. Ad Arezzo, terra martoriata dal nazifascismo, la memoria sui fatti di Spagna è carente. Ciò mentre rimangono in città, nella indifferenza generale, lapidi e “luoghi della memoria franchista” dedicati ad “eroici” aviatori legionari aretini che parteciparono alla criminale impresa mussoliniana nella penisola iberica.
http://www.arezzonotizie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=45244&Itemid=2
http://www.ctv.es/USERS/aje/abril05.htm

Sulla base di tutto questo il Comitato si prefigge di:
– promuovere iniziative pubbliche di conoscenza, di studio e di ricerca, su Camillo Berneri e “le donne della famiglia Berneri” (Giovanna Caleffi e Maria Luisa) ugualmente attive nelle battaglie di emancipazione sociale e civile; sugli antifascisti aretini e valdarnesi che combatterono in Spagna; su l’altra tradizione (il filone liberalsocialista, Gobetti, Rosselli…);
– esporre ad Arezzo la mostra “Quan Plovien Bombes”, curata da Laura Zenobi e Xavier Domènech, dedicata ai bombardamenti su Barcellona durante la Guerra Civile spagnola e già esposta al pubblico al Museu d’Història de Catalunya (nell’ambito del Memorial Democràtico), attualmente itinerante in Italia;
– apporre una lapide sulla casa dove visse Berneri ad Arezzo, in via de’Redi, che ricordi la sua figura luminosa di intellettuale perseguitato dai totalitarismi.