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Conferenza sulla fauna selvatica in provincia

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Conferenza sulla fauna selvatica in provincia

Il conflitto tra fauna selvatica e attività antropiche ha origine antichissime, perché da sempre l’uomo ha guardato con diffidenza e anche combattuto le specie che entravano in competizione con lui per l’utilizzo delle risorse. Per questo è particolarmente interessante la conferenza in programma giovedì 20 novembre alle ore 17 presso la mostra permanente della fauna selvatica della Provincia di Arezzo, con ingresso da via dell’Orto, che avrà per titolo "Fauna Selvatica e attività antropiche: casi problematici in Provincia di Arezzo". Il relatore della conferenza sarà il dottor Carlo Lovari, del Corpo di Polizia Provinciale di Arezzo, coordinatore delle attività di controllo venatorio, di protezione della fauna e salvaguardia del territorio in provincia di Arezzo. L’argomento, come detto, riguarda un aspetto delicato e di estrema attualità nell’ambito della gestione della fauna selvatica, in quanto oggetto di opinioni diverse e spesso conflittuali, a seconda degli approcci umani nei confronti della fauna. Ne è un esempio emblematico il conflitto protrattosi fino agli anni ’60, ma del quale si manifestano retaggi culturali anche al giorno d’oggi, tra l’uomo e i predatori, perché questi cercavano in ogni modo di cibarsi degli animali domestici che l’uomo allevava per la propria alimentazione. L’evoluzione degli scorsi decenni ha modificato radicalmente il quadro faunistico-ambientale ed il contesto socio-economico delle popolazioni. L’esplosione demografica e territoriale degli ungulati e il passaggio ad una agricoltura intensiva e caratterizzata anche da colture di pregio, ha prodotto nuove forme di conflitto e nuovi protagonisti. Nemico pubblico numero uno nei confronti delle attività antropiche è divenuto il cinghiale, sia per i numerosi danni che arreca all’agricoltura, sia per i rischi che arreca al traffico dei veicoli ed alla sicurezza dei cittadini, ma un po’ tutte le specie che hanno saputo trarre vantaggio dalle modifiche ambientali degli scorsi decenni finiscono spesso in conflitto con l’uomo. E’ il caso dei corvidi, degli storni, della nutria, dei cervidi e della volpe che, a causa del loro comportamento alimentare, sociale e biologico, finiscono per porsi anch’essi in diretta competizione con l’uomo. La conferenza intende quindi affrontare queste problematiche, esaminando il quadro dei danni provocati alle attività antropiche, il contesto normativo che definisce le modalità di gestione delle specie interessate e gli strumenti di pianificazione adottati dalla Provincia ed i risultati ottenuti negli ultimi anni.