Home Cultura e Eventi Cultura ‘Joan Baez Play’: quando la musica è cultura ed impegno civile

‘Joan Baez Play’: quando la musica è cultura ed impegno civile

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AREZZO – Joan Chandos Baez, New York, 9 gennaio 1941: c’è scritto questo nel passaporto di quella che è probabilmente la più grande folk singer della storia musicale. Un passaporto che tra poco esibirà anche al suo ingresso in Italia per essere, il 21 luglio in piazza della Libertà ad Arezzo. Il suo concerto sarà l’evento principale dell’edizione 2008 di Play Festival.
“E’ il nome giusto per sostenere il tema di quest’anno e cioè ‘Sotto lo stesso cielo’ – commenta Lucia De Robertis, assessore alle politiche giovanili. La sua musica ha rappresentato la colonna sonora non solo di una generazione ma di un impegno civile per la pace ed i diritti delle persone, di qualsiasi parte del mondo esse siano. Ed il ‘filo’ culturale che si dipanerà da Joan Baez porterà ad Arezzo anche Goran Bregovic e Ben Harper”.
Joan Baez, famiglia quacchera e figlia di un fisico che si era rifiutato di lavorare per l’industria delle armi, inizia la carriera nel 1959 e la sua musica si lega ben presto alle battaglia per i diritti civili degli afroamericani e contro la guerra nel Vietnam. La sua esecuzione di We Shall Overcome alla marcia di Martin Luther King a Washington lega indissolubilmente la sua figura e la sua musica al leader delle battaglia per i diritti civili negli Usa. Il suo impegno contro la guerra nel Vietnam si concretizza non solo con le note e le parole: si rifiuta di pagare il 6% delle tasse, cioè la quota destinata al ministero della difesa e utilizzata quindi anche per la guerra in Indocina e sostiene l'obiezione di coscienza al servizio militare; nel 1965 fonda l'Institute for the Study of Nonviolence. E’ tra le protagoniste della storico festival di Woodstock e durante il Natale 1972 si unisce ad una delegazione pacifista che attraversa il Vietnam del Nord sia per chiedere il rispetto dei diritti umani nello stato, che per consegnare la posta e gli auguri natalizi ai prigionieri di guerra statunitensi.
Da allora è tra le protagoniste delle più importanti iniziative contro tutte le guerre e per i diritti civili: è con Amnesty International, apre il Live Aid del 1985; canta Amazing Grace durante il "Burning Man festival" per sostenere le vittime dell'uragano Katrina e nel dicembre 2005 partecipa alla protesta contro l'esecuzione di Tookie Williams.
Durante l'amministrazione Bush ha sempre iniziato i propri concerti all'estero con la frase "Chiedo scusa per quello che il mio governo sta facendo al mondo", come altri suoi celebri colleghi, tra cui Patti Smith.
“Questa è Joan Baez e queste, oltre alla sua musica, sono le ragioni per le quali sarà a Play – conclude Lucia De Robertis. Il nostro Festival non è solo una catena di spettacoli ma si sforza di esser qualcosa di più e di diverso. La musica, e nel caso di Baez, anche le parole sono strumenti fondamentali per la crescita culturale. Chi ha più di 40 non ha bisogno di ‘profili’ per sapere chi è Joan Baez. Ai nostri ragazzi vogliamo offrire un esempio di che cosa voglia dire fare musica per fare cultura e fare cultura per affermare i valori fondamentali della pace e dei diritti civili”.
La prevendita dei biglietti inizierà martedì prossimo 20 maggio.