Knit Cafè

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AREZZO – Si terrà domani 23 aprile alle ore 18:30, presso il centro Arezzo Factory di Via Masaccio, il primo incontro dello Knit Cafè, progetto che rientra nel programma Giovani Attivi, finanziato dall'Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Arezzo.

Knit Cafè altro non è che un'occasione di incontro, nella quale chiunque può imparare o insegnare qualcosa di nuovo agli altri partecipanti: uomini, donne, ragazzi e ragazze che si ritrovano per lavorare a maglia, per prendere un tè, per conoscersi e condividere una nuova esperienza. La riunione di domani sarà l'occasione per presentare il progetto agli interessati e stabilire con i partecipanti i tempi e gli orari degli incontri.

Il progetto nasce dall'idea di un gruppo informale di giovani, amiche e colleghe, intenzionate a riscoprire l'arte del lavoro a maglia, dando a questa attività una motivazione anche sociale con il coinvolgimento di donne straniere, sole o svantaggiate e anche di giovani uomini, se interessati.

La partecipazione al corso è interamente gratuita, le uniche cose da portare sono i ferri per lavorare a maglia e la tazza per il tè. Tutto il resto dell'occorrente verrà fornito durante il corso.

La lavorazione a maglia è una antichissima arte e contrariamente a quanto si possa pensare non è un'attività esclusivamente femminile: si pensi ad esempio agli uomini dei Taquilenos, indigeni della regione del lago Titicaca, che si impegnano costantemente in questa attività.
L'inizio del lavoro a maglia non ha una datazione certa. Notizie sicure e documentate si hanno dal II o III secolo d.C., anche se già sculture risalenti al IV secolo a.C. fanno ipotizzare che già allora il lavoro a maglia facesse parte della vita quotidiana: una statua greca, che si trova ad Atene, nel museo del Partenone, sembra infatti indossare una maglia come quelle dei nostri tempi. Recentemente l'arte della lavorazione della maglia ha avuto una riscoperta e sono sorti numerosi luoghi di incontro reali e virtuali dove donne e uomini appassionati di Knitting, lo "sferruzzare", si incontrano e si scambiano consigli sull'arte dei ferri ed idee mentre realizzano le proprie creazioni. Lavorare a maglia non è infatti soltanto un passatempo, ma una vera e propria arte che può dar vita a straordinari capolavori. Sferruzzare, inoltre, sembra essere un toccasana per lo spirito, per la mente e per i nervi. Gli strumenti di chi lavora a maglia hanno infatti un significato simbolico: "il filo è l'origine della creazione, ciò da cui tutto prende vita e, connesso ad altri fili in intrecci, rappresenta le variegate forme della vita sociale". Per il lavoro a maglia serve inoltre grande concentrazione: ogni maglia si regge sull'equilibrio delle altre ed ogni piccolo errore può pregiudicare un intero lavoro. La ripetitività del gesto, infine, ha il dono di rilassare i sensi dando una piacevole sensazione di benessere.