Home Cultura e Eventi Cultura L’università medievale aretina ora anche sul web

L’università medievale aretina ora anche sul web

0

AREZZO – Gli storici del Medioevo, Franco Cardini e Claudio Leonardi, saranno ad Arezzo martedì 29 aprile presso la Biblioteca Città di Arezzo (dalle ore 11) per presentare il volume 750 anni degli Statuti universitari aretini, curato da Francesco Stella e pubblicato dalla Sismel, che raccoglie le ricerche più recenti sull’università medievale aretina presentate al convegno del febbraio 2005 per il 750° anniversario degli Statuti. Nella stessa giornata sarà presentata anche la mostra virtuale sull’Università medievale aretina realizzata dalla facoltà di Lettere e Filosofia, con il sostegno della Provincia di Arezzo, che si può visitare collegandosi all’indirizzo www.unisi.it/tdtc/studium. All’iniziativa interverranno anche il sindaco Giuseppe Fanfani, il vice presidente della Provincia di Arezzo Mirella Ricci, don Antonio Bacci della Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro e il preside della facoltà di Lettere e Filosofia Camillo Brezzi. La presentazione sarà coordinata da Caterina Tristano, presidente della Biblioteca e amministratore delegato del consorzio Polo universitario aretino. L’iniziativa è organizzata in collaborazione anche con il liceo ginnasio “Petrarca”.
La mostra virtuale «è una guida elettronica allo Studium aretino, una delle prime istituzioni universitarie in Europa», spiega il professor Francesco Stella, docente della facoltà di Lettere e Filosofia, e curatore del volume e del sito-cdrom: «l’indagine sull’università aretina è inserita nel contesto della storia della città nel XIII secolo e dello sviluppo culturale che portò Arezzo a essere uno dei centri più avanzati dell’epoca nell’arte, nelle scienze mediche, nel diritto e soprattutto nelle discipline letterarie e civili come retorica e grammatica».
Sul web l’Università aretina è posta al centro di un percorso storico-culturale che collega le istituzioni scolastiche altomedievali alla rifondazione in Arezzo, nel 1969, di una facoltà dell’Università di Siena, quella di Magistero, oggi Lettere e Filosofia.

Il sito, strutturato come esposizione virtuale di materiali documentari e primo strumento di esplorazione scientifica, propone una sintesi delle ricerche più aggiornate, comprese le scoperte di testi dei maestri di retorica e di medicina in manoscritti sparsi per tutta l’Europa, con un’edizione degli Statuti del 1255 e una riproduzione ingrandibile della pergamena originaria. Ogni sezione è corredata da riproduzioni dei documenti originali accompagnati da una trascrizione dei passi principali che riguardano delibere, assunzioni, concorsi e contestazioni sullo Studium e i suoi maestri: pergamene dell’Archivio di Stato di Arezzo, dell’Archivio di Stato di Firenze e dell’Archivio Capitolare di Arezzo; manoscritti di biblioteche di Firenze, Roma, Genova, Siviglia e Ginevra con i testi delle prime raccolte di lettere, ancora inedite, dei maestri dello Studium come Bonfiglio d’Arezzo o Mino da Colle.
Accanto a materiali d’archivio e ricerche recenti, fra cui le relazioni al convegno del 2005 con brevi video dei relatori, il sito propone anticipazioni di prime edizioni di testi universitari, un censimento delle lettere di Mino da Colle – risultato di un progetto finanziato dalla Cassa di Risparmio di Firenze – e una bibliografia ragionata sui testi relativi all’Arezzo medievale estratta dal repertorio Medioevo Latino.
In sottofondo, musiche dal concerto di canti medievali tenuto dal gruppo Anima Mundi Consort in occasione delle celebrazioni per i 750 anni, mentre una riproduzione dei titoli principali della rassegna stampa delle celebrazioni del 2005 è accompagnata da estratti del programma sullo Studium curato da Pierluigi Rossi e trasmesso da Teletruria per l'occasione.
«L’esposizione virtuale, secondo un modello praticato negli ultimi anni dai siti delle maggiori biblioteche del mondo», conclude il professor Stella, «vuole rappresentare un prototipo innovativo di comunicazione culturale, in grado di informare in tempo reale sulle ricerche in corso, di collegarle alle realtà contemporanee con cui sono storicamente connesse ma suscettibile anche di continue integrazioni e sviluppi grazie all’uso del supporto elettronico».