Home Sport Pechino 2008, Frattini: ‘Rispetto opinioni ma atleti sfileranno’

Pechino 2008, Frattini: ‘Rispetto opinioni ma atleti sfileranno’

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ROMA – ''Gli atleti italiani sfileranno regolarmente'' alla cerimonia di apertura dei giochi olimpici. Franco Frattini esclude che la bandiera italiana non sarà sulla pista dello stadio di Pechino l'8 agosto.
Quanto alle posizioni diverse espresse da esponenti della maggioranza e persino da membri del governo, il ministro degli Esteri spiega all'ADNKRONOS: ''Rispetto le opinioni di tutti, non c'è niente di più autonomo e libero dello sport, quindi non mi stupisco che ci siano posizioni diverse anche all'interno dell'esecutivo''. ''Su questi temi – aggiunge il titolare della Farnesina – non c'è una posizione comune del governo. Io posso dire di aver accolto positivamente l'invito del presidente Berlusconi a rappresentare il governo a Pechino. Una presenza – precisa ancora Frattini – che condivido pienamente''. Non esiste quindi l'ipotesi che il governo sia in tribuna mentre in pista non ci siano gli atleti: ''La bandiera italiana ci sarà'', assicura quindi il capo della nostra diplomazia.
''Chiedo agli atleti azzurri e a tutti gli italiani che andranno in Cina, ancora di più ai tifosi, di fare un qualunque gesto e di dire la loro. Non c'è nessuno scontro in atto nel governo. Semplicemente, abbiamo ricordato che in quanto italiani siamo portatori di un sistema di valori che riguarda soprattutto la difesa dei diritti umani e civili''.. sottolinea da parte sua il ministro per le Politiche giovanili, Giorgia Meloni, precisando così il senso delle sue parole sulla partecipazione degli atleti italiani ai giochi olimpici di Pechino.
Il ministro ribadisce: ''Ho chiesto solo un gesto. Non dobbiamo consentire che cali il sipario su queste Olimpiadi senza che siano stati adeguatamente posti i problemi relativi alla questione dei diritti umani e civili e alla questione tibetana. Penso che chiunque dovesse recarsi a Pechino debba in cuor suo essere portatore dei valori nei quali crediamo con un gesto qualunque''.
Questo gesto – precisa ancora il ministro di An – può essere quello di ricordare qual è il simbolo delle Olimpiadi quando si concedono interviste o indossare qualsiasi elemento che ricordi i temi civili, oppure quello di non partecipare alla cerimonia inaugurale. Basta qualsiasi gesto per ricordare quali sono i nostri valori di riferimento. Questo – avverte Meloni – è il modo migliore per porre una questione sollevata dalla Comunità internazionale e sulla quale la Cina non ha dato ancora risposte adeguate''.
"Prima delle regole sportive, ricordo a Petrucci, che ci sono i principi della libertà e della democrazia. E' una vergogna che il conformismo della Comunità internazionale porta al silenzio, di fronte alla quotidiana violenza interna ed esterna del governo Comunista Cinese", insiste il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.
"Bambini sfruttati, diritti politici e sociali negati – spiega Gasparri – lagers in cui i dissidenti vengono vessati in ogni modo, massacri in Tibet, devastazioni ambientali: tutto viene ignorato davanti alla logica del business. Mi auguro sinceramente che qualche atleta, magari italiano, compia qualche piccolo e pacifico atto simbolico che ricordi al mondo quanto accade in Cina e a causa della Cina. 40 anni fa, con un gesto simbolico sul podio, 2 atleti americani, hanno offerto al mondo un'immagine che circola ancora, e che fu più importante di mille e mille manifestazioni per rivendicare i diritti negati. C'è da augurarsi che qualcuno sul podio emuli il coraggio di Carlos e Smith".
"Se saranno degli atleti italiani – conclude il presidente dei senatori del Pdl – ci regaleranno una gioia ancora più grande delle medaglie eventualmente conquistate. Che abbiano gli atleti il coraggio che manca a tanti politici e a tanti dirigenti sportivi".
In casa dell'opposizione, il leader del Pd Walter Veltroni spiega: ''Non penso che la via da seguire sia quella di negare la cerimonia d'apertura, che è una festa. Diverso è se nel corso delle Olimpiadi venisse fuori l'impegno civile da parte degli atleti…''. Il leader del Pd poi sottolinea che ''non spetta ai politici dire agli atleti cosa devono fare''.
Mentre il presidente della Camera Gianfranco Fini fa sapere: "Certamente appoggio, al pari di tutto il mondo civile, la richiesta alla Cina di una politica che sia garante dei diritti umani in modo molto, molto maggiore rispetto a quello che è accaduto fino ad oggi. Considero le Olimpiadi comunque una festa di fratellanza tra i popoli e l'esperienza dimostra che ogni qualvolta si è dato corso al boicotaggio dei Giochi olimpici non si è raggiunto l'obiettivo che ci si prefiggeva".
"Non credo che i nostri atleti – ha aggiunto Fini – abbiano necessità di inviti particolari, perché sanno perfettamente qual è il dovere morale cui adempiono nel momento in cui gareggiano e credo che non mancherà loro la possibilità, nelle modalità che riterranno più opportune, per esprimere piena adesione alla necessità di un rispetto autentico dei diritti delle persone".