Home Attualità Economia Piemonte: oltre 40milioni di euro contro la “Fuga di cervelli”

Piemonte: oltre 40milioni di euro contro la “Fuga di cervelli”

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ROMA – E’ stato firmato oggi a Roma l’accordo tra la Regione Piemonte e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), e l’Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (ENEA) a sostegno dei ricercatori italiani. Obiettivo dell’accordo non è solo l’aumento del numero di ricercatori impegnati negli Istituti di Ricerca piemontesi, ma l’innalzamento del livello complessivo della qualità e dell’efficacia del sistema.

L’accordo avrà una durata triennale e prevede per questo primo anno l'attivazione di 45 assegni di ricerca biennali e 14 "visiting scientist" per una spesa a carico della Regione di circa 1 milione di euro. L’accordo identifica quattro linee d’azione su cui agire: contenere il cosiddetto brain drain (fuga di cervelli), per contrastare il fenomeno dei giovani ricercatori che si trasferiscono all’estero; favorire il rientro dall’estero dei ricercatori italiani che lavorano presso atenei e centri di ricerca europei o extraeuropei; attrarre ricercatori stranieri interessati a esercitare presso i laboratori degli atenei piemontesi; infine attrarre visiting scientist italiani o stranieri che lavorino stabilmente presso un ateneo o un centro di ricerca straniero e svolgano attività coerenti con quelle del laboratorio piemontese ospitante.
Per il contenimento del brain drain (prima linea d’azione), è previsto un cofinanziamento da parte della Regione pari al 50% della spesa affrontata dagli istituti di ricerca per attivare una serie di assegni biennali, eventualmente rinnovabili per una sola volta (4 anni al massimo). L’importo massimo dell’assegno è 22 mila euro.
Per il rientro dall’estero dei ricercatori italiani (seconda linea d’azione), è previsto un cofinanziamento della Regione alla spesa affrontata dagli istituti di ricerca per attivare una serie di assegni biennali, per un importo di 30 mila euro (8 mila euro in più rispetto ai precedenti assegni, a carico della Regione, per le spese di trasferimento e rientro dall’estero e di sistemazione in Piemonte).
Per i ricercatori stranieri che intendono trasferirsi e lavorare in Piemonte (terza linea), l’importo annuale dell’assegno è di 35 mila euro (13 mila euro in più, a carico della Regione, per una parziale copertura delle spese di trasferimento dall’estero e di sistemazione).
Infine, per la quarta linea d’azione, l’attrazione di visiting professor, è previsto un cofinanziamento da parte della Regione per attivare contratti, di durata semestrale, con docenti italiani e stranieri che siano stabilmente impegnati presso un ateneo o un centro di ricerca straniero. L’importo semestrale del contratto è 37 mila euro.

L’accordo, che riguarda circa 60 assegnisti e mette in campo 1 milione di euro all’anno per i prossimi quattro anni, si inserisce nel più ampio progetto di “valorizzazione del capitale umano” che vede la Regione Piemonte fortemente impegnata in 4 accordi in atto, 13 Enti coinvolti (4 Atenei piemontesi, 4 Istituti scientifici a livello nazionale, 4 Conservatori musicali, 1 Accademia di

belle arti), oltre 1000 tra ricercatori e scienziati coinvolti e circa 25 milioni di euro di finanziamento che attiveranno un volume di spesa di oltre 40 milioni di euro nei prossimi tre anni..

“L’accordo – ha sottolineato l’assessore all’Università e alla Ricerca della Regione Piemonte, Andrea Bairati – si può considerare una prima applicazione concreta di federalismo nel campo della ricerca. In questi anni abbiamo investito oltre 300 milioni di euro per la ricerca e per il sistema universitario piemontese a favore del diritto allo studio, della residenzialità e dell’edilizia universitaria, degli assegni di ricerca per il contenimento della fuga dei cervelli.”

“La mobilità intellettuale è altamente formativa – ha commentato il Presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Luciano Maiani – occorre però fornire ai giovani ‘cervelli’ italiani e stranieri condizioni certe di inserimento e di avanzamento nel mondo del lavoro, mediante selezioni meritocratiche. Inoltre, la politica della ricerca ha bisogno di un forte radicamento territoriale e in questa prospettiva, gli accordi con gli Enti locali rivestono una particolare importanza”.

Ha aggiunto il Presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM), Elio Bava: “Apprezziamo vivamente l’impegno della Regione Piemonte nel favorire la crescita del “capitale umano” in ambito scientifico appoggiando le attività di giovani ricercatori presso i laboratori degli Enti pubblici di ricerca presenti nell’area piemontese. Siamo ben lieti che l’adesione a quest’accordo sia il risultato di una più stretta cooperazione tra Regione e Enti di ricerca.”

“La ricerca fondamentale richiede strumenti tecnologici d'avanguardia – ha commentato il Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Roberto Petronzio. – Questi strumenti trovano poi applicazione immediata in diversi settori di interesse generale. Le Regioni possono giocare un importante ruolo, sostenendo lo sviluppo di queste tecnologie. Auspichiamo quindi che accordi come quello di oggi possano essere presto siglati con altre Regioni.”

Ha infine concluso il Presidente dell’Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (ENEA), Luigi Paganetto: “ENEA è lieta di collaborare a un progetto scientifico di alto livello che contribuisce con fatti concreti a potenziare la ricerca nel nostro paese. La valorizzazione e la creazione di opportunità per i giovani talenti è da sempre obiettivo primario dell’Ente. Questo Accordo mette a disposizione diversi assegni di ricerca presso il Centro ENEA di Saluggia e presso la partecipata FN S.p.A e contratti semestrali di “visiting scientist.”