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11/9, otto anni dopo a Ground Zero ancora il vuoto

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11/9, otto anni dopo a Ground Zero ancora il vuoto

NEW YORK – Sull'onda dell'emozione e del cordoglio seguiti agli attentati dell'11 settembre del 2001, con le rovine delle Torri Gemelle ancora fumanti e i soccorritori all'opera per estrarre i corpi dalle macerie, i leader americani, dall'allora sindaco di New York Rudolph Giuliani all'ex presidente George W. Bush, promisero solennemente che il World Trade Center sarebbe stato ricostruito piu' bello e piu' grande di prima. Ma a 8 anni da quella strage che ha segnato in maniera irreversibile la storia dell'Occidente, oggi duramente provato dalla crisi economica, quelle parole di orgoglio e di speranza che gia' ridisegnavano nell'aria le torri simbolo della Grande Mela e dell'America tutta sembrano essere solo una bella favola.

Il maestoso progetto di ricostruzione del World Trade Center, che avrebbe dovuto concludersi nel 2011, a dieci anni dagli attentati, con l'inaugurazione del piu' maestoso complesso di uffici mai realizzato sul pianeta, ha dovuto confrontarsi negli anni con una serie innumerevole di ridimensionamenti, ritardi e lotte interne tra le decine di enti e societa' coinvolte a vario titolo nell'ambizioso piano.

"Nessuno vuole assumersi le responsabilita'", ha dichiarato al Washington Post l'ex sindaco di New York Edward Koch, che ha puntato il dito contro le due principali agenzie coinvolte nel progetto: l'Autorita' portuale di New York e New Jersey, proprietaria del terreno, e la Lower Manhattan Development Corp., creata per gestire i fondi federali. "E' vergognoso che abbiano fallito il loro compito di operare una ricostruzione con misura e responsabilita'", ha dichiarato Koch.

"E' un grande incubo politico – ha fatto eco Jim Riches, vice capo dei vigili del fuoco di New York in pensione, che l'11 settembre ha perso suo figlio Jimmy, anche lui pompiere – Penso che sia una disgrazia nazionale, e' veramente orribile. Possiamo mandare l'uomo sulla luna, ma non riusciamo a mettere insieme tutti i politici di New York…per ricostruire il World Trade Center".

I problemi che gravano sulla ricostruzione del World Trade Center sono di diversa natura. In primo luogo c'e' la questione della centralita' del sito, la cui vicinanza ai principali uffici, snodi metropolitani e stazioni di polizia della citta' e' causa di non pochi problemi di ordine sia logistico che di sicurezza. C'e' poi il problema della complessita' del progetto, che e' stato sottoposto nel corso degli anni a successive rivisitazioni.

Il piano del 2005 prevedeva la costruzione di un enorme grattacielo di vetro a spirale, la Freedom Tower, che avrebbe raggiunto un'altezza simbolica di 1.776 piedi (541 metri), commemorativa dell'anno di nascita degli Stati Uniti d'America. Il Dipartimento di polizia della citta', preoccupato per la vulnerabilita' della struttura, ha costretto l'equipe di progettazione a vari cambiamenti, tradottisi in un aumento dei tempi e dei costi.

Il progetto attuale prevede la costruzione di un complesso di quattro torri – inclusa la ex Freedom Tower, ora ribattezzata World Trade Center One – piu' un memorial realizzato sulle fondamenta delle Twin Towers, per un costo totale che ha raggiunto i 15 miliardi di dollari. Un preoccupante "traguardo" che ha finito col portare in tribunale uno dei principali finanziatori del piano, Larry Silverstein, e l'Autorita' portuale, a causa di una disputa sugli investimenti.

C'e' poi chi, tra gli americani, vorrebbe che il sito di Ground Zero rimanesse cosi' com'e' per rispetto alle vittime, e chi polemicamente si interroga sulla necessita' di creare un mastodontico complesso di uffici in una citta' gia' stracolma di spazi commerciali a basso costo."Il progetto del sito e' stato ideato in un contesto di emotivita' – ha dichiarato Kathryn Wylde, presidente dell'associazione no-profit "Partnership of New York" – Tutta l'America vuole mostrare la propria tenacia, ma dobbiamo farlo nei limiti di cio' che possiamo permetterci di spendere".

Articlolo scritto da: Adnkronos