Home Cultura e Eventi Cultura Arezzo-Auschwitz: un gemellaggio con gli occhi dei giovani

Arezzo-Auschwitz: un gemellaggio con gli occhi dei giovani

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Dopo la firma, il lavoro continua. Arezzo è oggi il primo e unico comune italiano gemellato con quello polacco di Oswiecim, conosciuto nel mondo con la versione tedesca del nome e cioè Auschwitz. L’intesa è stata siglata in Polonia dai sindaci Giuseppe Fanfani e Janusz Marzalek.
La delegazione aretina era composta da molti amministratori ma anche da 30 studenti delle scuole superiori e della Facoltà di lettere. E sono stati loro stamani, nella Sala Rosa del Palazzo Comunale, a raccontare le emozioni provate in questa visita ad Auschwitz. Giulia: “un campo del quale non si vede la fine e un’enorme impressione nell’entrare nella camera a gas. Mi ha colpito la struttura e l’organizzazione del campo di sterminio con la quale si tentava di non far vedere ai prigionieri ebrei quale sarebbe stata la loro fine”. Michele: “si sente l’odore e la presenza della morte. Tutto il mondo deve essere consapevole di cosa è accaduto ad Auschwitz ed una visita dovrebbe rientrare nei piani di studio delle scuole superiori e delle facoltà universitarie di studi storici”. Sofia è rimasta colpita, in modo particolare, dal muro davanti al quale venivano fucilati gli ebrei. Elena ha unito passato e futuro ed ha ricordato i legami di amicizia che si sono immediatamente creati, durante la visita, tra i giovani di Oswiecim e quelli di Arezzo.
E sul futuro di questo gemellaggio si sono soffermati anche gli amministratori comunali. Il Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Caroti, ha ricordato come proprio il punto tre del testo firmato dai due sindaci, prevede scambi di giovani e di studenti tra le due città. Nei prossimi mesi verranno quindi messe a punto iniziative la cui importanza è stata evidenziata anche dagli assessori Lucia De Robertis, Roberto Banchetti e Camillo Brezzi. A sottolineare l’unità d’intenti dell’intera amministrazione sui temi della memoria, della pace e della giustizia il consigliere di opposizione Franco Barbagli.
Il Sindaco Giuseppe Fanfani ha quindi evidenziato come la scelta del gemellaggio sia dell’intera comunità aretina che si lega alla memoria di Auschwitz ma anche ad una bella città come Oswiecim e ad una popolazione gentile ed ospitale la cui storia è stata segnata da indicibili sofferenze. Il campo di sterminio di Auschwitz, con i suoi 2.000 morti al giorno, deve rimanere indelebile nella memoria collettiva del mondo. Arezzo ha quindi portato anche la sua pietra al monumento alla memoria che Oswiecim si appresta a realizzare con il contributo delle città di ogni paese. E questo perché – come ho sottolineato il Sindaco Fanfani – non ci sia mai più una stanza piena di scarpette di bambini sterminati in una camera a gas.