Home Attualità ‘Basta che funzioni’: un comico antidoto contro l’infelicità

‘Basta che funzioni’: un comico antidoto contro l’infelicità

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‘Basta che funzioni’: un comico antidoto contro l’infelicità

FIRENZE – Woody Allen è appena tornato nelle sale cinematografiche con una nuova brillante commedia tutta improntata sulla sua consueta sottile ironia e ambientata ancora una volta a New York: Basta che funzioni è un film incentrato sulla figura di uno stravagante personaggio, Boris, un vecchio genio infelice, con un tentativo di suicidio e un matrimonio fallito alle spalle, che sembra capire non non solo di meccanica quantistica ma anche del funzionamento del mondo e della realtà. Oggetto della commedia sono proprio le sue verità che, dietro al velo della comicità, danno spazio a disincantate riflessioni sulla vita.
Il senso della realtà di Boris traspare già all’inizio del film, quando lo si vede guardare verso la macchina da presa per rivolgersi allo spettatore in sala, interrompendo l’illusione filmica, mentre gli altri personaggi continuano a non rendersi conto del destinatario a cui si rivolge e lo considerano un folle. Da qui in poi Allen regala allo spettatore numerosi, ma mai noiosi monologhi, densi di acume e ironia, e una sceneggiatura brillante e ben scritta. Il personaggio di Boris, interpretato dal noto comico statunitense Larry David, è il perfetto alterego di Allen, semplicemente strepitoso e paradossalmente affascinante, anche e soprattutto nei suoi esilaranti insulti e nel suo cinismo.
Ma quando Boris incontra e ospita Melody, un’ingenua e svampita ragazza, scappata di casa per intraprendere la sua avventura nella Grande Mela, la sua vita cambia: plasma l’influenzabile ragazza a sua immagine e somiglianza, attraverso le sue massime e i suoi insegnamenti, ma si accorge pian piano che è soprattutto la sua vita che migliora, come anche quella dei personaggi che gravitano intorno al loro. “Basta che funzioni” è un motto valido per tutti i molteplici aspetti della vita: sta per convenzione, ritualità, abitudine o forse solo paura, a cui tutti, in un modo o nell’altro si piegano per affrontare la vita; il genio di Boris non consiste nelle sue conoscenze di scienziato della fisica, ma in una lucida visione del mondo che non conosce limiti simili o paletti e che si rivela l’unico strumento per fare i conti con una realtà imprevedibile e spesso spietata. È questo modo di vedere le cose lo conduce all’inevitabile conclusione che, per vivere (o sopravvivere?) nel mondo, basta che funzioni.

Articlolo scritto da: Maddalena De Donato