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Belgio pensa a test gratuiti su qualità cocaina, è polemica

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BRUXELLES – E' polemica in Belgio per l'intenzione del ministro della Salute, Laurette Onkelinx, di offrire ai consumatori di stupefacenti test gratuiti sulla qualità della cocaina in loro possesso. Un annuncio che nel piccolo regno nordeuropeo ha messo sul piede di guerra diversi esponenti politici. Dietro l'iniziativa del ministro c'è l'associazione fiamminga 'Vad', che riunisce diverse associazioni attive sul terreno. L'organismo punta a sviluppare, nel territorio delle Fiandre, un progetto pilota per testare la qualità delle droghe, in particolare, la cocaina.

Un progetto che si ispira a un'iniziativa già esistente in Vallonia, la regione francofona, nel sud del Belgio. Onkelinx, che difende con forza il progetto, intende sottoporre il dossier alla cellula 'Droga e politiche sanitarie' del governo, composta dai 7 ministri responsabili della Salute in Belgio, la cui prossima riunione è il 19 maggio.

Ma perché questi test di qualità? Il ragionamento è semplice: il numero dei consumatori che subisce un avvelenamento a causa della cattiva qualità della droga è in continuo aumento. Un test come quello promosso dalla Onkelink potrebbe dunque evitare numerosi problemi. "L'obiettivo del ministro è duplice: meglio informare i consumatori sui pericoli che corrono ed evitare che si avvelenino con sostanze di cattiva qualità", spiega la stampa belga. Intanto, ben nove centri di sostegno nelle Fiandre si sono detti pronti a condurre i primi test: il consumatore affida una dose al medico di servizio che provvede ad inviarla in un laboratorio specializzato. Poco dopo, il verdetto. E il consumatore può sapere se le sostanze che ingerisce sono sicure o meno.

Il ministro per la Cooperazione e lo Sviluppo, Charles Michel (Mr), a Bruxelles si è detto "stupefatto e scioccato" per l'iniziativa di Onkelinx mentre il partito dei cristianodemocratici fiamminghi ha definito i test gratuiti sulle droghe "inaccettabili". Intanto, il ministero della Salute è corso ai ripari. "L'iniziativa ha un senso in materia di salute pubblica, ma non parte da una nostra idea", afferma il gabinetto della Onkelinx. Dal 2005, spiegano ancora, esiste in Vallonia un progetto pilota sviluppato dall'associazione 'Modus vivendi', che viene valutato "regolarmente". Alla riunione del 19 maggio, concludono i servizi del ministero della Salute a Bruxelles, "ognuno fornirà il suo punto di vista ed è chiaro che senza consenso nulla sarà deciso".

Articlolo scritto da: Adnkronos/Aki