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Con la crisi l’auto resta in garage

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ROMA – Gli italiani riducono l'uso dell'auto, ma i costi di gestione rimangono elevati e i problemi sulle strade sono sempre sotto gli occhi di tutti. E' quanto emerge dal Rapporto 'Automobile 2009' realizzato dall'Aci in collaborazione con Censis Servizi, intitolato 'Da una congiuntura costrittiva a una mobilità eco-compatibile' e presentato oggi a Roma.

Nell'ultimo anno la crisi economica ha spinto gli automobilisti a percorrere mediamente 600 chilometri in meno su base annua. Sebbene l'auto resti di gran lunga il mezzo preferito dagli italiani (91,1%) delle preferenze nel 2009 negli spostamenti ricorrenti) l'aumento del prezzo della benzina a 1,5 euro al litro, ha infatti spinto 21 italiani su 100 a ridurre l'uso del mezzo, 13 di loro hanno poi mantenuto le buone abitudini anche quando la benzina è scesa a 1,15 euro al litro. In concreto 13 automobilisti su 100 hanno consolidato un uso più 'attento' della propria automobile. In termini aggregati si assiste quindi ad una riduzione rispetto allo scorso anno del numero di km percorsi (da 16.300 a 15.700); del numero di giorni d'uso (da 5,3 a 4,9); del numero di spostamenti giornalieri inferiori al kilometro (0,2 spostamenti/giorno contro 0,6); del numero di spostamenti effettuati nei giorni festivi (2,0 contro 2,2).

A dissuadere dall'uso dell'automobile non è tanto il prezzo del carburante, quanto gli aumenti di alcuni costi di gestione legati soprattutto al parcheggio (+50%) e alle multe che passano da 57 a 90 euro (+57%). Così in garage restano 13 auto su 100, sostituite dai mezzi pubblici (41,2%) o tilizzare i più pratici mezzi a due ruote. Tra questi, a sorpresa, la bicicletta con il 16,3% supera la moto/scooter indicata come 'vice' dell'auto con una percentuale leggermente inferiore -15,7%. Più di un terzo (34,3%) sceglie invece di andare a piedi. Una situazione che varia però a seconda delle regioni: se il trasporto pubblico risulta infatti la 'seconda scelta' preferita al Centro, la passeggiata a piedi è l'alternativa più utilizzata al Sud, mentre la bici raggiunge il massimo utilizzo al Nord (28,5%).

Il bisogno di risparmiare ha favorito dunque nuove forme di mobilità a vantaggio anche del trasporto pubblico locale che rimane però incapace di rispondere alle aspettative dei cittadini. Anche se, rispetto al 2007, bus e tram hanno fatto registrare un incremento del 7,9% della domanda, quasi un italiano su 2 (il 46,3%) continua infatti a rifiutare il mezzo pubblico perché, dicono, scomodo, sporco e poco pratico. Il 28,8% degli automobilisti vorrebbe invece sostituire la propria vettura con una più moderna anche se usata, magari approfittando di incentivi.

Dall'indagine emerge anche il perdurare delle cattive abitudini degli italiani al volante: violazione del divieto di sosta, eccesso di velocità, parcheggio in doppia fila e mancato uso delle cinture di sicurezza sono le infrazioni più ricorrenti. I giovani sono la categoria più trasgressiva, soprattutto per l'abuso di alcol associato alla guida, mentre gli over 55 risultano i più corretti anche per il minor uso dell'auto. La velocità e l'abuso di sostanze alcoliche sono ritenuti i principali nemici della sicurezza stradale. Sull'alcol gli italiani chiedono linea dura: il 72% degli intervistati è favorevole al carcere per gli ubriachi che causano un incidente mortale, mentre il 45% ritiene comunque opportuni più controlli e sanzioni severe.

"Il Rapporto Aci-Censis -afferma il presidente dell'Automobile Club d'Italia, Enrico Gelpi- mette in luce alcuni paradossi della mobilità italiana. Quello più allarmante riguarda la sicurezza: gli automobilisti hanno poca fiducia verso gli altri pur avendo la presunzione che i propri comportamenti non destino preoccupazione. I giovani sono i più trasgressivi ma chiedono maggiori controlli sulle strade. Ciò impone la realizzazione di un percorso formativo continuo che parta dall'obbligo della prova pratica per il patentino dei ciclomotori, prosegua a 17 anni con un anno di apprendistato alla guida di un'auto affiancati da un tutor, e si consolidi con corsi periodici di guida sicura presso una struttura qualificata come i Centri di Guida Sicura dell'Aci".

"Lo studio -prosegue Gelpi- conferma l'inadeguatezza del trasporto pubblico locale che non riesce a costituire una valida alternativa all'auto nemmeno in tempo di crisi: anche se bus e tram fanno registrare un incremento del 7,9% della domanda, il 46,3% degli italiani rifiuta il mezzo pubblico perche' scomodo e poco pratico. Poiche' non si riesce a fare a meno dell'auto, e' opportuno prevedere una nuova serie di incentivi nel 2010 per favorire il rinnovo del parco veicolare con vetture a basso impatto ambientale e dotate dei principali dispositivi per la sicurezza. Tali incentivi dovrebbero essere estesi anche alle auto usate piu' moderne".

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign