Home Attualità Ecco tutti i misteri che circondano la morte di Micheal Jackson

Ecco tutti i misteri che circondano la morte di Micheal Jackson

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LOS ANGELES – Una iniezione di troppo del potente farmaco Demerol. Il cardiologo che non riesce a rianimare il paziente e fugge senza spiegazione dall'altra parte degli Stati Uniti. La salma trasportata in un luogo top secret. E l'inquietante rivelazione che l'ex moglie Lisa Marie Presley aveva lanciato sulla paura di Micheal Jackson di morire come l'altro grande mito Elvis, il padre della donna morto il 16 agosto del 77 in circostanze misteriose. Tutti tasselli che compongono una trama che avvolge di mistero la morte di Jacko, e che avranno forse qualche risposta tra non meno di un mese, con i primi certi risultati dell'autopsia. Non a caso i familiari, che subito dopo la morte di Jacko si erano scagliati contro i medici, ora sollecitano un'altra autopsia indipendente, dopo quella fatta venerdì dalle autorità. Lo sostiene la Abc, citando il reverendo Jesse Jackson, un amico della famiglia dell'ex re del pop.

Insomma, il caso è aperto. Già a partire dal momento del decesso di Jacko le circostanze sono poco chiare. La telefonata disperata al 911, ad esempio. Il ragazzo che cerca aiuto afferma che nella stanza c'è un medico, ma nonostante ciò chiede più volte consiglio su come operare una rianimazione. Nella stanza è presente forse lo stesso dottore che poi, senza una spiegazione, fugge a duemila chilometri di distanza? Si tratta di Conrad Robert Murray, il cardiologo conosciuto da Jackson poco tempo prima e che avrebbe dovuto firmare l'atto di morte per evitare che tutto finisse in mano all'ufficiale giudiziario. Ma Murray, laureato al celebre Meharry Medical College del Tennessee, stimato professionista con 17 anni di esperienza alle spalle, non lo fa. Anzi, lascia la sua BMW sotto l'appartamento di Jackson e fugge a Houston. Città che non è proprio dietro l'angolo: la capitale texana è a 1350 miglia di distanza, duemila chilometri da Los Angeles. La polizia lo cerca, sequestra l'auto perché al suo interno ci sono medicinali che potrebbero dare una qualche spiegazione al gesto del medico, e lo rintraccia obbligandolo a tornare nella metropoli californiana dopo averlo interrogato per qualche ora.

Murray è certamente il dottore che ha somministrato l'antidolorifico Demerol, derivato dalla morfina, a Jackson. Una dose elevata, tanto da provocare uno choc alla pop star che gli fa perdere i sensi e ne causa la morte. Una dose che però si aggiunge a un numero elevatissimo di altri farmaci che Jacko stava assumendo continuamente in vista del concerto di Londra, il primo di un tour che ne prevedeva una cinquantina sparsi per il mondo. Secondo le prime indiscrezioni saltate fuori al termine dell'autopsia, però, si è appreso che Micheal Jackson non è morto di infarto. Resta quindi in piedi l'altra ipotesi, quella del collasso respiratorio, provocato anch'esso dall'abuso di Demerol.

A questi interrogativi se ne aggiunge un ulteriore, forse il più inquietante. L'ex moglie di Jacko, Lisa Marie Presley, che sul social network MySpace scrive senza lasciare spazio all'immaginazione: "Michael temeva di morire come Elvis", dice ricordando una chiacchierata fatta con la pop star 14 anni prima. Il padre di Lisa Marie, il mito Elvis, era morto a Memphis per aver abusato di farmaci ad appena 42 anni. E prima della diffusione dei referti medici al termine dell'autopsia, tutto il mondo parlava di infarto.

Intanto, al di là dei misteri diventano un rebus i funerali di Jacko. Saranno celebrati in forma pubblica o privata? I familiari temono l'assalto dei fan e dovranno decidere a breve come svolgere le esequie.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign