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Febbre suina, a Milano primo vaccinato d’Italia

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MILANO – A Milano il primo vaccinato d'Italia contro l'influenza A. E' Giorgio Ciconali, un medico dell'Asl di Milano, responsabile del Servizio aziendale di igiene pubblica. Il camice bianco, 50 anni d'età, ha ricevuto l'iniezione questa mattina alle 9.30, dando il via alla campagna di vaccinazione anti-H1N1 per gli operatori sanitari e i lavoratori dei servizi essenziali in Lombardia.

A Milano oggi "verrà vaccinata una decina di persone – spiega all'ADNKRONOS SALUTE il direttore generale dell'Asl di Milano, Giacomo Walter Locatelli – si tratta di personale interno all'azienda sanitaria". Adesso, prosegue il Dg, si aspettano le adesioni dei medici di famiglia.

E a proposito della distribuzione delle dosi da parte del Ministero della Salute, il viceministro Ferruccio Fazio fa sapere: ''Siamo in anticipo''. Ospite questa mattina della rubrica 'La telefonata' di Maurizio Belpietro, in onda su Canale 5 all'interno del programma 'Mattino Cinque', il viceministro spiega: "Abbiamo concordato con le Regioni che via via che arriva il vaccino, viene distribuito. Proprio ieri mi sono lamentato con il coordinamento delle Regioni, perché abbiamo concordato che il siero venga inviato prima possibile per consentire l'inizio della vaccinazione: è inutile, dunque, che le Regioni si lamentino che non è arrivato tutto il vaccino". "Siamo in anticipo – sottolinea – sui tempi stimati inizialmente visto che la distribuzione del vaccino è cominciata lunedì. Direi che siamo i primi in Europa".

In ogni caso, la spesa per la campagna di vaccinazione "potrebbe anche essere inferiore ai 400 milioni di euro, se basta una sola dose di vaccino. Abbiamo la strategia vaccinale con la previsione di popolazione da immunizzare, circa il 40%, più bassa d'Europa – ricorda il viceministro – perché riteniamo che questo dato sia sufficiente a eradicare il virus entro l'estate. Speriamo sia la decisione giusta".

Fazio conferma, poi, quanto già affermato: "Non è che sono intenzionato a non vaccinarmi – afferma – ma non rientro nelle categorie per cui è prevista l'offerta del vaccino. E' molto improbabile che io mi prenda questa influenza, solo il 3% della popolazione nella mia fascia d'età è stato contagiato dall'H1N1".

"In Italia – aggiunge -, secondo il rapporto dell'Istituto superiore di sanità, sono poco più di 10mila i casi di influenza A. In realtà, noi pensiamo che si sia arrivati a 50-100mila casi, ma molte persone non si sono neanche accorte di essersi ammalate". "In questa fase – prosegue – l'allarme è sopravvalutato, perché l'influenza A è più leggera di quella stagionale. Ma in alcune persone può essere mortale: basta una piccola febbre per causare il tracollo delle funzioni in un organismo compromesso e questo non è da sottovalutare".

Articlolo scritto da: Adnkronos Salute/Ign