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Giovani e violenza sulla stampa toscana

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Giovani e violenza sulla stampa toscana

FIRENZE – Frutto di un’importante sinergia tra il Comitato regionale per le comunicazione della Toscana e il dipartimento di studi sociali dell’Università di Firenze, il lavoro colma, dal punto di vista scientifico, una serie di mancanze presenti nella ricerca più recente.

La prima, che balza agli occhi del lettore comune come del ricercatore esperto, è rappresentata dall’assenza di una ricerca quantitativa e sistematica sulle modalità di rappresentazione che la carta stampata nel suo complesso ha nei confronti del mondo giovanile. Una mancanza che il Comitato toscano ha inteso colmare, con criteri quantitativi, aprendo alla comprensione delle modalità di articolazione delle notizie in materia di rappresentazione di fatti violenti. Dalle dimensioni dell’articolo, alla tipologia della notizia, alle modalità di codificazione dei fatti riguardanti la violenza nel mondo dei giovani, l’indagine organizza, in modo sistematico, le tipologie di rappresentazione del fenomeno da parte della carta stampata.

La seconda mancanza presente nella ricerca più recente e che il lavoro del Comitato regionale colma con appropriatezza metodologica, è quella nel definire i principali giornali toscani come campo di ricerca comparandoli rispetto alla stampa nazionale. Non a caso, si è scelto di confrontare le modalità di rappresentazione della violenza giovanile nel maggiore quotidiano italiano (Corriere della Sera) con quelle della stampa toscana. La pubblicistica regionale ne esce rappresentata non tanto come fatto in sé, ma come fenomeno paragonato rispetto a quello nazionale.

Tra gli obiettivi del lavoro del Comitato regionale della Toscana, anche quello di unificare metodologicamente la categoria di giovane rispetto al fenomeno della violenza rappresentata a mezzo stampa. Invece di frammentare la categoria in “minore”, “migrante”, “bullo”, si è inteso comprendere la rappresentazione del mondo giovanile nella sua interezza, restituendo organicità metodologica a questa categoria. La rappresentazione stessa della violenza viene quindi compresa nel suo complesso e l’analisi qualitativa della carta stampata guadagna in capacità di interpretazione del fenomeno.