Home Nazionale Hamas smentisce il ‘sì’ alla tregua. Livni’

Hamas smentisce il ‘sì’ alla tregua. Livni’

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GAZA – Ancora violenze, annunci e smentite nel sesto giorno dell'offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza. Dopo quella che sembrava un'apertura per uno stop del conflitto, almeno per 48 ore (così come propone l'Unione europea), Hamas smentisce la notizia di un 'sì' condizionato alla proposta della Ue per una tregua nella Striscia di Gaza. Il portavoce della fazione, Fawzi Barhoum, afferma di non aver rilasciato alcuna dichiarazione sulla questione, riferendosi ad un precedente comunicato, attribuito al movimento islamico, che annunciava il sì alla tregua ma solo "sotto condizione". "Si tratta di un falso comunicato, destituito di ogni fondamento e propagato da agenti ostili al fine di seminare il dubbio sulle posizioni di Hamas", ha detto il portavoce di Hamas.

Intanto, nuovi raid notturni nella Striscia di Gaza hanno ucciso altre 25 persone. Sempre più drammatico il bilancio arrivato a 400 morti e 2000 feriti. Fonti palestinesi hanno informato che durante un bombardamento dell'aviazione israeliana è stato ucciso Nizar Rayan uno dei maggiori esponenti di Hamas. Il raid ha colpito il palazzo in cui il leader islamico abitava uccidendo anche una delle sue quattro mogli e tre dei suoi figli. Per questa azione Hamas ha promesso reazioni contro Israele.

Ma anche dal fronte opposto, continua il lancio di razzi da Gaza verso diverse città nel Sud di Israele. Uno dei razzi – tutti di tipo Grad che hanno una gittata di oltre 40 chilometri – hanno colpito un condominio ad Ashdod. Altri sono esplosi nella zona di Sderot. Nessuna conferma di vittime. Poco prima era stata attaccata anche la città di Beer Sheva, nel Neghev.

Il presidente dell'Anp Abu Mazen (Mahmud Abbas) parla di un'aggressione da parte dello Stato ebraico "il cui obiettivo non è soltanto Gaza ma l'intero popolo palestinese e la sua causa. Gaza sta facendo fronte ad un massacro sanguinoso e alla distruzione sistematica di tutte le forme di vita".

Ferma la risposta del primo ministro israeliano Ehud Olmert che assicura che non vuole "una guerra lunga", né tantomeno "allargare il fronte", spiegando poi che Isreale non ha "dichiarato guerra agli abitanti di Gaza, bensì ad Hamas nei cui confronti agiremo col pugno di ferro".

Sul piano diplomatico, oggi il ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni, arrivata questa mattina a Parigi, è stata ricevuta all'Eliseo dal presidente francese Nicolas Sarkozy. La Livni ha detto che Israele non ritiene necassaria la tregua umanitaria a Gaza, proposta da Francia e Ue. "Non c'é bisogno di una tregua umanitaria perché non c'é a Gaza una crisi umanitaria", ha dichiarato il ministro aggiungendo che "Israele non ha mai interrotto il flusso di aiuti per la Striscia, anzi li ha addirittura aumentati nel corso dei giorni".

E mentre il nuovo presidente di turno dell'Ue, il premier ceco Mirek Topolanek, ha annunciato una missione in Medio Oriente per cercare soluzioni al conflitto, dalla riunione del Consiglio di Sicurezza dell?Onu per ora non è uscita fuori alcuna risoluzione sulla crisi. Secondo i dirigenti dell'Unwra, l'agenzia delle Nazioni Unite che assiste i rifugiati palestinesi nei Territori è "allarmante" la situazione umanitaria per gli abitanti della Striscia (circa un milione e mezzo) bombardata da Israele.

Oggi papa Benedetto XVI è tornato a parlare delle violenze in Medio Oriente. Celebrando la messa per la giornata della pace, il Pontefice ha ricordato "il profondo desiderio di vivere in pace che sale dal cuore della grande maggioranza delle popolazioni israeliana e palestinese, ancora una volta messe a repentaglio dalla massiccia violenza scoppiata nella striscia di Gaza in risposta ad altra violenza". Il Papa quindi si è augurato che non prendano il sopravvento l?odio e la sfiducia.

Il patriarca latino di Garusalemme Fouad Twal, parlando ai microfoni di Radio Vaticana, ha detto che oggi più che mai una visita del Papa in Terra Santa "sia necessaria".