Home Cultura e Eventi Cultura Il Presidente Ceccarelli apre la conferenza regionale sulla caccia

Il Presidente Ceccarelli apre la conferenza regionale sulla caccia

0
Il Presidente Ceccarelli apre la conferenza regionale sulla caccia

Aperta questa mattina al Centro Affari e convegni, alla presenza di numerosi partecipanti provenienti da tutta la Toscana, la conferenza regionale sulla caccia. Ad aprire i lavori è stato il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli, che non si è limitato a un saluto ma è entrato nel merito delle questioni che saranno discusse in questi due giorni. "Esprimo innanzitutto il mio ringraziamento alla Regione per avere scelto Arezzo quale sede per questa conferenza e per il coraggio dimostrato nell’aprire un tavolo di discussione aperto a tutti, in un momento così delicato per la politica venatoria nazionale che vede la proposta di modifica della legge 157 in Parlamento. Per questo motivo il paese ci guarda e possiamo essere un modello per gli altri. In questi due giorni, infatti, si decide il futuro della caccia e della gestione faunistica del territorio dei prossimi anni. Ci confrontiamo con uno scenario nel quale è ancora forte la distanza tra cultura della ruralità e della caccia e società civile, in cui nei prossimi 10 anni avremo una diminuzione dei cacciatori e nel quale abbiamo un conflitto, economico, ma anche emotivo, tra agricoltura e caccia, tra i quali è invece indispensabile un equilibrio che in questo territorio siamo riusciti a favorire. Siamo consapevoli che oggi ci sono sfide ben più gravi, con la crisi finanziaria ed economica in atto, ma questo è il lavoro che ci aspetta e noi vogliamo farlo bene, perché la caccia non è solo uno sport ma è l’espressione culturale di come viviamo il complesso rapporto tra uomo e fauna e tra uomo e natura. Per questo dobbiamo pensare a come affrontare queste sfide: noi abbiamo sempre creduto fortemente che la questione centrale nella gestione faunistica del territorio non è solo economica, ma sopratutto culturale e sociale. Sono indispensabili sussidiarietà e collaborazione, la tecnica ci deve dare gli strumenti e la politica li deve utilizzare bene. Per questo motivo crediamo che il cuore del problema non sia aumentare la quota di iscrizione dei cacciatori agli ATC, o spremere i fortunati cacciatori di ungulati. Il cuore del problema è rendere i cacciatori protagonisti, soprattutto nella responsabilità, della gestione faunistica. In questi dieci anni della mia presidenza – ha proseguito Ceccarelli – abbiamo realizzato quello che io chiamo federalismo gestionale, rendendo protagonisti gli Atc, pru avendo dovuto fare i conti con la forte crescita dei danni con 550.000 euro di danni solo da cinghiale nel 2002. L’abbiamo affrontata e la Provincia si ne è fatta carico sia economicamente che tecnicamente, con ordinanze straordinarie per la caccia al cinghiale e progetti di ricerca. Oggi, se non l’abbiamo risolta interamente, almeno la controlliamo con 15.000 cinghiali abbattuti e la riduzione dei danni a 180.000 euro nel 2008. Abbiamo preso in consegna le ZRC e le ZRV e le abbiamo fatte crescere. Oggi la Provincia di Arezzo è autosufficiente per la gestione della lepre e contiamo di raggiungere questo traguardo anche per il fagiano nel corso del prossimo Piano Faunistico Venatorio provinciale. Abbiamo inoltre consolidato un modello di gestione dei cervidi e bovidi, basato proprio sul protagonismo del volontariato che è stato riconosciuto a livello internazionale con il premio ricevuto dal più importante organismo internazionale della caccia, che per la prima volta viene assegnato all’Italia. Abbiamo inoltre creato una struttura tecnica permanente come il Centro studi di Casa Stabbi nel settore della ricerca applicata alla gestione faunistica che ci fornisce le basi su cui prendere le nostre decisioni. In sintesi questo significa programmare e non rincorrere le emergenze, e siamo certi di non essere soli su questa strada. Attraversando i padiglioni della mostra allestita in occasione di questa conferenza, possiamo vedere la ricchezza di questo cammino di gestione e ricerca fatto in tutta la Regione Toscana. Oggi dobbiamo valorizzare questo patrimonio attraverso parole guida quali unità e sussidiarietà tra soggetti pubblici, agricoltori, cacciatori e ambientalisti. Dobbiamo far vivere realmente questa intuizione della legge 157 sul territorio. Ad Arezzo crediamo di aver individuato un percorso comune, in cui la varie parti si sono impegnate, e lo consegneremo a tutti in questi due giorni, sperando che possa dare un contributo all’elaborazione della riforma normativa. L’invito che faccio, quindi, è quello di non perdere questa occasione", ha concluso il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli. Dopo l’intervento del Presidente della Provincia è toccato al dirigente regionale Paolo Banti illustrare documento programmatico sul quale si è aperto il dibattito, coordinato dall’Amministratore dell’Arsia Maria Grazia Mammuccini.