Home Attualità La Perugia Assisi a Gaza: aprire la striscia la priorità

La Perugia Assisi a Gaza: aprire la striscia la priorità

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Ieri, giovedì 15 ottobre, una delegazione in rappresentanza dei 400 della marcia per la pace in Medio Oriente ha visitato la striscia di Gaza. 26 persone fra amministratori, esponenti delle associazioni, del sindacato, delle ong e uno studente di 16anni accompagnato da una insegnate.
“Per mesi abbiamo cercato di entrare nella striscia di Gaza e ci è stato impedito. Ieri ci siamo riusciti.” Sono le parole di Flavio Lotti coordinatore nazionale della Tavola della Pace. “La Perugia Assisi è entrata a Gaza nove mesi dopo la guerra per portare anche ai palestinesi di Gaza la nostra piena solidarietà. Quello che abbiamo visto è orribile. Comminando sulle macerie di quell'ultima guerra abbiamo sentito ancora le urla di dolore dei morti, tantissimi, dei feriti molti di più, e dei sopravvissuti ai quali il giorno dopo la guerra è toccato di iniziare un'altra guerra: quella per la sopravvivenza. Dobbiamo dire basta. Il mondo deve impedire che l'assedio di Gaza continui ad alimentare la disperazione, l'odio e la violenza. Dobbiamo chiedere agli israeliani cosa pensano di fare di questo milione e mezzo di bambini e di persone. Perchè nessun essere umano può essere costretto a vivere in simili condizioni. Chi vuole seriamente la pace ha il dovere di agire con determinazione per riaprire le porte di Gaza. È una priorità assoluta. È una priorità di pace. Non è una concessione ad Hamas. È un premio alla dignità di ogni essere umano.”

La visita è iniziata dalle scuole elementare e materna di Jabalia per evidenziare come i bambini di Gaza sono per la delegazione la priorità numero uno. Qui sono stati incontrati i rappresentanti della ong palestinese REC (Remedial Education Center) che con il sostegno di alcune organizzazioni italiane fra le quali EducAid, Arci, Nexus CGIL, svolgono attività di sostegno ai processi educativi per il superamento del trauma del conflitto.
Sempre per evidenziare l'attenzione ai più deboli e vulnerabili, la delegazione ha continuato i sui incontri al centro di salute mentale di Gaza City.
Il gruppo dei 26 ha poi voluto rendere omaggio alle vittime dell'ultima guerra di fine-inizio anno con l'omaggio di 40 kit di materiale scolastico e lo ha fatto nella zona di Al Zeitun dove 40 persone della famiglia Al Samoni sono stati uccise insieme dopo essere state chiuse dentro ad un'abitazione.

La visita di sette ore della delegazione, di cui tre impegnate nei controlli di sicurezza israeliani, dopo un giro fra i quartieri più bombardati, si è conclusa con un gesto politico. La delegazione ha incontrato un esponente di primo piano del governo di Gaza, il viceministro Hamad Yusuf.
Durante l'incontro che è durato 30 minuti Flavio Lotti ha consegnato il messaggio di fondo di “Time for Responsibilities” “È necessario mettere fine ad ogni forma di violenza. Solo la nonviolenza può consentire ai palestinesi di ottenere il pieno riconoscimento dei propri diritti violati. È indispensabile il dialogo con tutti a tutti i livelli. Noi siamo contro il boicottaggio internazionale nei confronti di Hamas, ma è indispensabile anche il dialogo con gli israeliani, è indispensabile ricostruire l'intesa tra tutte le componenti palestinesi. È necessario riunire ciò che è stato diviso.”

Il viceministro ha mostrato grande apprezzamento per la visita e l'iniziativa degli italiani e pur nell'impossibilità di approfondire i molti nodi toccati ha mostrato grande interesse per le proproste che gli sono state sottoposte auspicando un maggior coinvolgimento dell'Italia. Un segno di apertura che non va sottovalutato.

La Perugia Assisi a Gerusalemme conclude oggi la sua marcia con la visita alla città di Gerico. Domani i 400 italiani faranno ritorno in Italia.