Home Cronaca Lucca: Arancia Meccanica, rapine e stupri, arrestati nove albanesi

Lucca: Arancia Meccanica, rapine e stupri, arrestati nove albanesi

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ROMA – I carabinieri del comando provinciale di Lucca hanno sgominato un gruppo criminale operante tra le province di Lucca, Pisa e Pistoia, arrestando nove albanesi e una donna ucraina, tutti residenti tra la Toscana e l'Emilia. La banda e' accusata di aver compiuto rapine in villa, stupri, furti, rapine e sequestri, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, lesioni e persino un tentato omicidio. Nella fase conclusiva dell'operazione sono stati impiegati 90 carabinieri, due cani specializzati nella ricerca di armi e esplosivi, un elicottero e 25 mezzi.

Gli indagati risiedono nelle province di Lucca, Ravenna e Bologna. L'indagine ha preso spunto da un grave fatto di cronaca avvenuto ad Altopascio, in provincia di Lucca, il 3 ottobre dello scorso anno. In quell'occasione, un gruppo di malviventi, durante la notte, forzo' la porta e fece irruzione in una villa isolata e, dopo aver sottoposto l'anziana proprietaria di casa e la figlia ad una serie di violenze psicologiche e fisiche, usando anche mazze da baseball, si impossesso' di monili in oro, di documenti di identificazione ed altri oggetti di valore, allontanandosi, dopo aver chiuso le due donne in una stanza ed aver tagliato i fili del telefono per impedire la richiesta di aiuto e soccorso.

Ne seguirono indagini, che permisero di scoprire, in un casolare abbandonato, uno degli autori del crimine, e poco distante il bottino della rapina. Da li' e' partita l'indagine 'Esperia', sviluppata dal nucleo investigativo del reparto operativo, che ha consentito di individuare un vero patto criminale tra cittadini albanesi, alcuni pregiudicati ma residenti nella piana di Lucca, altri irregolari e di volta in volta assunti per l'esecuzione di gravissimi reati.

Tra gli obiettivi principali scelti dalla banda, prostitute e transessuali, che subivano dei veri e propri assalti da parte di piu' persone armate, subendo lesioni anche gravi, venivano rapinate di soldi, cellulari ed ogni oggetto di valore. Tra gli episodi di violenza piu' efferata, accertati durante la lunga fase delle indagini, gli investigatori annoverano anche un tentato omicidio in danno di un transessuale brasiliano, rapinato della borsa con all'interno soldi e vari monili in oro, aggredito in piena notte ed in una zona isolata da parte di quattro albanesi, alcuni travisati con passamontagna, armati di mazze da baseball, i quali, dopo averlo immobilizzato, lo hanno colpito piu' volte al capo e al corpo, tentando una vera e propria esecuzione.

La banda si dedicava anche al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, con donne ridotte in vero e proprio stato di schiavitu', costrette ad ogni forma di violenza, anche sessuale. Una prostituta, prelevata per strada, e' stata tenuta segregata in casa per due giorni, picchiata e violentata a turno dal branco. Nel corso dell'indagine numerosi sono stati i reati contro il patrimonio compiuti dall'associazione criminale. Il capo della banda aveva lasciato la Toscana, trovando rifugio in Emilia, ma proprio qui e' morto, carbonizzato nell'incendio della sua auto, uscita fuori strada e finita contro un palo della corrente elettrica.

Complessivamente sono state deferite all'autorita' giudiziaria 12 persone, di cui dieci colpite da ordinanza di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Lucca, Marcella Spada Ricci. Tra gli arrestati, una donna ucraina, accusata dello sfruttamento della prostituzione di altre donne albanesi e ucraine. Le indagini sono state coordinate dal Sostituto Procuratore Giuseppe Amodeo e direttamente dal Procuratore della Repubblica di Lucca Aldo Cicala. I Carabinieri stanno svolgendo ulteriori accertamenti per chiarire quali altri delitti commessi nel territorio siano da addebitare alla banda, ormai al completo in carcere.

Articlolo scritto da: Adnkronos