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Marchionne non chiude con Opel: “Fiat è ancora inter…

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Marchionne non chiude con Opel: “Fiat è ancora inter…

TORINO – ''L'interesse rimane ma non dipende da noi''. Cosi' l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, interpellato sulla vicenda Opel a margine della festa dei Carabinieri. ''Tecnicamente non e' chiusa'', ha aggiunto commentando le dichiarazioni del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ieri affermava che la partita con Opel non era chiusa. ''Vedremo – ha concluso – il comunicato stampa di venerdi' scorso era assolutamente chiaro''.

Quindi, afferma l'ad, "la Fiat e' disponibile" a riaprire il confronto con il governo tedesco ma il progetto resta quello che il Lingotto ha presentato a suo tempo. "La disponibilita' della Fiat ad entrare in un discorso intelligente, industriale, logico con la Opel, rimane sempre – ha ribadito – e siamo convinti che di tutte le proposte che hanno ricevuto la nostra fosse l'unica che aveva quegli elementi. Se il governo tedesco e' disposto ad ascoltarla di nuovo, sono disposto a riaprire il discorso, ma l'inquadratura e' quella li'".

Marchionne ha poi ribadito una questione sulla quale da tempo sta insistendo: "Noi facciamo vetture e dobbiamo trovare il modo per risolvere il problema della sovracapacita' industriale e abbassare i costi di produzione, fare cioe' le cose necessarie per tenere questo sistema in piedi. Se il governo tedesco e' interessato a far parte di questo progetto io sono piu' che disposto a farlo, altri discorsi che parlano della Russia, di espansioni, eccetera sono cavolate".

Nella vicenda Fiat-Opel, ha assicurato infine Marchionne, il governo italiano "si e' comportato bene, io non avrei fatto nient'altro". "Il governo italiano ha fatto quello che doveva fare e' stato lontano da questo problema e deve continuare a stare lontano fino a quando non si concretizza". L'ad della Fiat ha poi proseguito: "Quello che abbiamo chiesto al governo tedesco e' di dare sei miliardi di finanziamento o per lo meno di appoggio e di garanzia alla nuova entita' e credo che sia un sistema di garanzia che deve essere messo in piedi dal governo tedesco insieme ad altri governi europei, quindi lo spazio per il governo italiano di giocare su quella partita c'e'. Se l'operazione non va in porto -ha concluso- non c'e' nessuna necessita' di farlo".

Articlolo scritto da: Adnkronos