Home Nazionale Salvo ‘Akon’, ultimo leone dello zoo di Kabul

Salvo ‘Akon’, ultimo leone dello zoo di Kabul

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KABUL – Salvate il leone Akon. Non e' stato semplice l'intervento d'urgenza assicurato dal personale veterinario del contingente italiano 'Italfor XX' in Afghanistan per asportare un tumore che minacciava la vita dello splendido felino, vanto dello zoo di Kabul, entrato ormai nel cuore degli abitanti della capitale afghana dopo la scomparsa del 'mitico' leone Marjan, morto di vecchiaia nel 2002 dopo essere sopravvissuto per vent'anni a guerre, carestie e devastazioni.

Dono dell'ex ambasciatore cinese Sun Yuki, il leone Akon preoccupava gli addetti al giardino zoologico per la presenza di una ferita, a volte sanguinante, sulla parte superiore del collo, parzialmente coperta dalla criniera. I responsabili dello zoo hanno cosi' deciso di chiedere aiuto al veterinario in forza al contingente italiano di stanza a Camp Invicta, Tenente Reno Caforio, giunto a Kabul il 22 agosto scorso ed effettivo al 'Centro Militare di Equitazione' di Montelibretti (Roma).

Dopo avere effettuato, nei giorni scorsi, un sopralluogo volto ad acquisire tutte le informazioni utili a pianificare una adeguata cornice di sicurezza -precauzione quantomai necessaria di questi tempi a Kabul- ieri alle 09.30 l'ufficiale veterinario ha potuto visitare il felino e decidere il da farsi per garantirne la sopravvivenza. Senza perdere tempo e' stato cosi' disposto un intervento operatorio, durato ben quattro ore. Il leone e' stato attirato all'interno di una gabbia grazie a due conigli che hanno svolto il ruolo di 'esche', prontamente tratti in salvo prima di finire nelle fauci del felino.

Dopo aver effettuato un primo controllo delle funzioni vitali, il Tenente Reno Caforio ha notato la ''presenza preoccupante di una massa sottocutanea alquanto voluminosa proprio sopra il collo. Abbiamo provveduto a sedare l'animale per poi anestetizzarlo e poter effettuare una analisi piu' approfondita dell'area interessata. Appena mi sono reso conto che si trattava di una massa similtumorale -spiega- ho deciso di operare per procedere all'asporto".

Con l'assistenza del veterinario dello zoo, di un secondo specialista afghano e di un interprete per garantire il coordinamento nelle varie fasi operatorie, l'ufficiale italiano ha cosi' portato a termine l'intervento. "La maggiore difficolta' -rileva il Tenente Caforio- e' dipesa dal fatto che la massa tumorale si e' rivelata assai vascolarizzata, ossia piena di vasi sanguigni e quindi in stato avanzato''. C'e' stato quindi bisogno ''di ricucire molte terminazioni ematiche. Il taglio e' stato assai esteso, proprio per consentire l'asporto di quella massa particolarmente consistente".

Pare che una delle maggiori preoccupazioni manifestate dal personale in forza allo zoo fosse legata ''al fatto che avere un leone con una vistosa ferita sul collo avrebbe reso molto meno interessante il felino alla vista dei visitatori che normalmente hanno sempre dimostrato di apprezzare questo animale. Una responsabilita' in piu', dunque -osservano al contingente 'Italfor XX'- nell'effettuazione della fase finale della delicata operazione, quella della suturazione tramite punti chirurgici''.

Alle 17, infine, il team militare ha fatto rientro al quartier generale di Camp Mittica, riferendo nei particolari al Comandante del contingente Italfor XX, Colonnello Aldo Zizzo, sull'esito positivo dell'intervento. Un'operazione, fanno notare al contingente italiano a Kabul, ''che non si e' svolta solamente all'interno della robusta gabbia del giardino zoologico, ma anche, contestualmente, nelle immediate vicinanze, dove i paracadutisti della 'Folgore' hanno creato e mantenuto per tutto il tempo quella indispensabile cornice di sicurezza grazie alla quale e' stato possibile effettuare l'attivita' con la dovuta concentrazione''.

Il Tenente Caforio, originario di Sava (Taranto), e' particolarmente soddisfatto per il buon esito dell'intervento a beneficio di Akon. "E' stato certamente un contributo importante, molto significativo per la gente del posto, grazie al quale lo zoo di Kabul potra' ancora per molto tempo vantare la presenza di uno splendido esemplare di leone. Al termine dell'operazione, il direttore del giardino zoologico voleva addirittura pagarmi!''. Ai veterinari dello zoo di Kabul e' stato consegnato un quantitativo di medicinali e l'impegno dei militari italiani sara' ora quello di far arrivare ai responsabili della struttura materiali e attrezzature specifiche.

Scampato il pericolo, lo splendido Akon si candida quindi a scrivere un pezzo di storia dello zoo di Kabul, sperando di non incorrere nelle traversie che afflissero il suo predecessore Marjan: negli anni '90, nel periodo di scontri tra i 'signori della guerra' seguito alla fine del governo filosovietico di Najibullah, un soldato volle dare prova del proprio coraggio sfidando i due splendidi esemplari di leone che vivevano nello zoo di Kabul. Si trovava proprio di fronte ai felini, quando uno dei due lo attacco' uccidendolo. Fu allora che un parente del militare decise di vendicarne la morte gettando una granata contro i due animali, provocando la morte della femmina e rendendo cieco il maschio, il leggendario Marjan, che sarebbe poi sopravvissuto, pur tra gli stenti della guerra e della fame, fino al 2002.

Articlolo scritto da: Adnkronos