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Smaltimento sostenibile delle gomme, Progetto POLAGO si fa strada

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MILANO – Ogni anno in Italia si dismettono circa 300.000 tonnellate di pneumatici. Una quantità enorme che viene smaltita quasi completamente negli inceneritori. Dal 2003, infatti, la legislazione italiana (D.Lgs. n. 36/2003) ha recepito la direttiva europea (1999/31/CE) che impedisce lo smaltimento in discarica, pertanto l’unico modo di sbarazzarsi di questa gigantesca quantità di gomme è bruciarla. Le conseguenze ambientali, causate dalle emissioni prodotte dall’incenerimento della gomma, sono gravissime. Come uscire da questa emergenza?

Un valido aiuto arriva dal Progetto POLAGO.
Avviato due anni fa dal Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’Università di Milano–Bicocca in collaborazione con alcune aziende del settore della gomma, POLAGO (POLveri Ambiente GOmma), ha sviluppato metodologie chimico-fisiche e biologiche per l’impiego degli pneumatici fuori uso (PFU) come “materia seconda” nella produzione degli asfalti stradali.

Oggi sono state presentate sia le prime applicazioni reali dalle aziende che hanno sviluppato i brevetti per l’utilizzo di granulato di gomma da PFU nei fondi stradali, sia i risultati delle valutazioni di carattere ambientale effettuate dai ricercatori dell’Università di Milano–Bicocca, a dimostrazione che il recupero e il riuso di gomma proveniente da PFU è un processo percorribile.

«Il Progetto POLAGO – spiega Marina Camatini, Direttore del Centro di Ricerca POLARIS (POLveri in Ambiente e Rischio per la Salute), e coordinatrice della ricerca di questo progetto, ha rivolto particolare attenzione alla caratterizzazione chimica e fisica del granulato, mediante analisi morfologiche ultrastrutturali al microscopio elettronico a scansione e a trasmissione, mediante valutazione di pericolosità ambientale con analisi di rilascio di elementi pericolosi in ambiente (test di cessione, previsti dall'allegato 3 dal D.M. n°22 del 5/2/1997 per verificare le potenzialità inquinanti di materiali) e mediante valutazione di tossicità su organismi».

La gomma si fa strada
Dalle carcasse fuori uso degli pneumatici possono essere ricavati i granulati di gomma impiegabili nella preparazione dei fondi stradali. Utilizzate in questo modo, quindi, le carcasse degli pneumatici sono più redditizie e, sicuramente, più innocue per l’ambiente.

I vantaggi di questa metodologia di riuso sono molteplici.
– Ambientali: l’asfalto prodotto con le gomme usate non solo produce meno micro-polveri una volta messo in opera, ma consente di alleggerire, a mano a mano che questa tecnologia si farà strada, la produzione di catrame e bitume, attività di per sé molto impattante sull’ambiente. Senza contare che in questo modo si riduce sensibilmente il numero di carcasse bruciate ogni anno con conseguente diminuzione degli inquinanti da combustione rilasciati nell’atmosfera;
– Economici: l’uso dei granulati provenienti dalle gomme abbatte anche i costi di realizzazione degli asfalti e ne allunga la durata nel tempo riducendo i lavori di manutenzione.

L’impiego dei granulati di gomma
Il Progetto Polago prevede svariate applicazioni dei granulati di gomma; non solo per i manti stradali, ma per le pavimentazioni di parchi gioco per i bambini, per pannelli di isolamento acustico usati nell’edilizia residenziale e industriale ed elementi d’arredo urbano di vario tipo, sempre a ridotto impatto ambientale.

Inoltre, la produzione di questa miscela riduce anche il rischio di incidenti sul lavoro per gli operai, nascendo da una lavorazione “a freddo” a differenza del bitume classico che viene prodotto ad alte temperature.