Home Cronaca Sospensione delle pensioni: bufala o realtà

Sospensione delle pensioni: bufala o realtà

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Sarà forse stato involontario, ma il risultato dell’iniziativa dell’INPS di questo mese ha generato un vero e proprio caos e ansia ai danni di una delle fasce più deboli della società, ovvero gli anziani pensionati. E lo fa nel momento meno opportuno, paventando la sospensione delle prestazioni previdenziali e assistenziali.

A sollevare il problema sono già centinaia di pensionati della provincia associati ad Anap-Confartigianato, che in questi giorni si sono visti recapitare a casa una raccomandata dove l'Inps chiede loro l'invio del modello Red contenente, tra l'altro, la dichiarazione dei redditi utili a conseguire le prestazioni previdenziali: pena per il mancato invio, la sospensione della pensione.

Da una settimana, gli uffici del Caf Confartigianato di Arezzo e provincia sono presi d'assalto dai malcapitati, che sventolano la raccomandata chiedendo delucidazioni in merito.

"Gentile signore – recita la lettera – nel mese di febbraio le è stata inviata, unitamente alla documentazione fiscale, la richiesta di comunicazione dei redditi da presentare entro il 30 giugno 2009, che ad oggi non risulta pervenuta… Pertanto la invitiamo nuovamente a trasmettere la dichiarazione all'Inps entro 30 giorni dal ricevimento di questa lettera…. In assenza di comunicazioni da parte sua l'erogazione delle prestazioni previdenziali e/o assistenziali collegate al reddito di cui è titolare verrà sospesa".

In realtà, per l'invio del Red esistono due scadenze, l'ultima delle quali è fissata per il
25 settembre (e non certo per il 30 giugno) e quindi non si spiega perché l'Inps, il 6 agosto, abbia spedito migliaia di comunicazioni sollecitando la trasmissione del modello entro trenta giorni. Peraltro, il costo di una raccomandata è di 3,30 euro!!

"Viene da chiedersi – afferma il presidente provinciale dell'Anap Confartigianato Angiolo Galletti – quanto abbia speso l'Inps per spedire decine di migliaia (se non centinaia di migliaia) di raccomandate. E tutto questo, con il solo risultato di far venire l'ansia ai pensionati, magari facendoli rientrare a precipizio dalle ferie, di ingolfare i nostri uffici, di perdere tempo e denaro. Auspico vivamente che si sia trattato di un errore involontario ma si tratta comunque di una cosa grave, forse con la collaborazione dei Caf e dei patronati in genere l’INPS avrebbe potuto tranquillamente ottenere lo stesso risultato minimizzando la spesa. Vorrei ricordare che esiste un accordo nazionale in cui sono state decise le date, non si capisce quindi il perché di questo allarmismo".