Home Cultura e Eventi Cultura Spedizione artica Oltre Beyond the Edge

Spedizione artica Oltre Beyond the Edge

0
Spedizione artica Oltre Beyond the Edge

L’obiettivo della spedizione OLTRE è quello di percorrere il passaggio a Nord-Est, rotta già tracciata da Roald Amundsen via mare, attraversando il Pack artico lungo le coste Russe.
Gli uomini dell’equipaggio stanno rilevando in “prima persona” comportamenti anomali del clima alle alte latitudini delle zone artiche. Nei giorni scorsi infatti, scendendo da Arkangels verso Syktyvkar, sono state registrate temperature che in questa stagione non si ricordavano a memoria d’uomo. In alcuni punti la temperatura è salita fin quasi toccare gli zero gradi centigradi. Generalmente, invece, in queste aree la temperatura scende anche al di sotto dei 30° C, ma quest’anno l’anomalia ha fatto saltare ogni media precedente.

Così commenta Gianfranco Bologna, direttore scientifico e culturale del WWF Italia: “La testimonianza raccolta in questi giorni dai membri della spedizione OLTRE documenta chiaramente quanto emerge ormai dalle migliori ricerche scientifiche internazionali sul complesso sistema artico e dai dati da satellite raccolti negli ultimi decenni, a partire dalla fine degli anni Settanta. La tendenza al riscaldamento è evidente e gli effetti che ne derivano sono chiaramente visibili e riscontrabili”. Certamente queste testimonianze si aggiungono alla sensibilità scientifica della comunità internazionale che richiede significativi interventi per ridurre le emissioni di gas che modificano la composizione chimica dell'atmosfera e incrementano l'effetto serra naturale.

Una conferma che la situazione nelle zone artiche continua ad essere profondamente alterata, contrariamente a quanto si è detto alcune settimane or sono, allorché vari articoli di mass media sostenevano che ad alte latitudini tutto era tornato alla normalità.

E’ noto da tempo che le zone artiche sono le aree della Terra che più di altre soffrono dell’aumento della temperatura terrestre. La riduzione dei ghiacci veri e propri è infatti il sintomo evidente della velocità con cui si stanno verificando i cambiamenti. Nel 2007 durante la stagione estiva la superficie ghiacciata era scesa a 4,28 milioni di chilometri quadrati, contro i 14 milioni di alcuni decenni or sono. Nel 2008 la situazione si è avvicinata a tale record. La temperatura poi, è salita di 3°C rispetto alla media dell’ultimo trentennio.

Sono dati questi che risultano ancor più impressionanti se si tiene conto anche della situazione del permafrost, ossia dello strato di suolo ghiacciato che alle latitudini più elevate sino agli anni Novanta risultava tale per gran parte dell’arco dell’anno.
“Normalmente” il permafrost si scioglieva solo in estate per i primi decimetri di spessore originando aree paludose.

Negli ultimi anni invece, le aree paludose si sono formate anche in inverno e quest’anno in particolar modo, il permafrost si è originato anche durante il cuore dell’inverno, in pieno gennaio, come ha potuto sperimentare la spedizione OLTRE.

Tutto ciò obbliga la spedizione ad una marcia più lenta rispetto alle previsioni in quanto le winter road, ossia le strade invernali fuoripista che vengono aperte proprio sul permafrost, non sono ancora tracciate. Quest’anno, proprio per la mancanza di uno strato di suolo ghiacciato resistente, molte di esse non sono state battute e gli uomini di OLTRE sono stati i prima ad affrontare tratti per i quali ci sono voluti anche 6 ore per compiere 16 chilometri.

Questo dà ancor di più valore ai rilevamenti ambientali che vengono costantemente effettuati a bordo dei veicoli; gli esperti procedono nelle ricerche scientifiche e i dati diventeranno più completi nel momento in cui ricercatori del CNR li rielaboreranno con sofisticati strumenti.

Nelle ultime ore a circa 61° di latitudine, dove si trova la spedizione, la temperatura è scesa ad oltre 35° C sotto zero, riportandosi alle medie della stagione; un buon auspicio per i prossimi giorni, quando giunti alcuni nuovi componenti della spedizione essa ripartirà da Syktyvkar verso est per attraversare i Molti Urali.