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200 specialisti per un corso sulle patologie da gioco d’azzardo

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200 specialisti per un corso sulle patologie da gioco d’azzardo

AREZZO – 200 specialisti provenienti dai Servizi Pubblici e dal Privato Sociale della Toscana e da molte altre regioni italiane, partecipano all’Ospedale S. Donato di Arezzo – da oggi e fino a venerdi – al corso di formazione di 2° livello sul gioco d’azzardo patologico, organizzato dal Dipartimento delle Dipendenze della Asl 8.
“E’ ancora un gioco? Gambling: dalla cura alla prevenzione” è un corso di formazione di 2° livello voluto dalla Regione Toscana, dopo il successo del corso di 1° livello tenuto sempre ad Arezzo nel 2007. La Asl aretina, che da anni è impegnata nel dialogo tra clinici, amministratori, gestori e forze dell’ordine per il potenziamento di una rete territoriale interistituzionale per il gioco d’azzardo, è protagonista di un evento formativo con docenti di fama nazionale e internazionale.
Tra tutti spicca il nome di Robert Ladouceur della Scuola di psicologia dell’Università di Laval in Québec, uno dei massimi esperti mondiali nel settore della ricerca, della clinica e della prevenzione del gioco d’azzardo patologico, che condurrà un workshop di due giorni. Altre lezioni saranno tenute da Paolo E. Dimauro, Direttore del Dipartimento delle Dipendenze di Arezzo, sul ruolo del Servizio Pubblico; Maurizio Fiasco, sociologo, che parlerà della relazione tra spesa in azzardo ed economia in recessione; Ennio Peres, giocologo, sul calcolo di probabilità; Felice Nava, medico, sul trattamento di gruppo dei giocatori; Raffaele Fischetti, psicoanalista, sulla prevenzione del gioco d’azzardo e la costruzione della rete territoriale.
Nelle quattro giornate di lavori sono previsti una parte teorica (di introduzione alle tematiche del Workshop) con il Convegno Nazionale aperto anche ad operatori fuori Regione ed una parte operativa con il Workshop aperto soltanto agli operatori della Regione Toscana.
Parte del corso di formazione è dedicata al confronto e al dialogo tra istituzioni diverse e alla costruzione di una vera e propria rete territoriale: sono previsti gruppi di lavoro per area vasta sulla costruzione di progetti di prevenzione del gioco d'azzardo patologico. Due giornate dedicate anche ai referenti di altre istituzioni appartenenti al territorio ed a vario titolo coinvolti nel gioco d'azzardo patologico (Caritas, Forze dell'Ordine, Categorie Economiche, Medici di Medicina Generale, Associazioni di volontariato, Servizi Sociali Comunali, Giocatori Anonimi, ecc.).
L’interesse per il Corso finanziato dalla Regione Toscana nasce dall’esigenza che hanno gli operatori dei Servizi di migliorare le competenze nel trattamento di una dipendenza, quella dal gioco, che sempre più si configura come un’emergenza sociale.

Secondo l’ultimo Rapporto Eurispes, sono 35 milioni gli italiani coinvolti nel gioco lecito con una spesa complessiva, negli ultimi sei anni, di 194 miliardi di euro. In altre parole, il mercato dei giochi ha raggiunto proporzioni tali da poter essere considerata una vera e propria industria diffusa su tutto il territorio.
L’espansione del mercato del gioco pone l’urgenza di riconoscere e affrontare la deriva patologica del gioco d’azzardo come questione di salute pubblica.
Aumentando infatti le persone che si avvicinano ai giochi legalizzati dallo Stato (slot, superenalotto, bingo, Win-for-life, poker-on-line, ecc.) crescono in maniera proporzionale i giocatori che sviluppano una vera e propria malattia, la dipendenza da gioco.

A livello epidemiologico si stima che dall’1 al 3% della popolazione sia interessato allo sviluppo di questa patologia. Il SerT di Arezzo, che dal 2004 ha aperto un ambulatorio presso l’Ospedale S. Donato, ha avuto ca. 170 richieste di aiuto per il gioco d’azzardo; circa un centinaio sono le famiglie che si sono sottoposte ad un trattamento presso l’ambulatorio.
Il gioco preferito dall’utenza sono le slotmachine, seguito dal gratta-e-vinci e le scommesse sportive e sui cavalli; i giovani giocatori prediligono invece il poker-on-line.