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Arezzo gli aretini e Francesco Petrarca

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AREZZO – Arezzo ha avuto negli ultimi decenni la tendenza a sottovalutare l’evento della nascita di Francesco Petrarca nella nostra città. E si continua con questa scelta. Da anni insieme a tanti altri concittadini ci riuniamo davanti al suo monumento al prato di Arezzo, ogni 20 Luglio, giorno della nascita del poeta.
Ritengo che questa disattenzione verso la nascita di Petrarca ad Arezzo sia il frutto della secolare supremazia fiorentina su Arezzo, un frutto della ricostruzione “a posteriori” della storia della nostra città.
Lo stesso Petrarca in una lettera a Giovanni di Matteo Fei (Giovanni d’Arezzo) scritta il 9 settembre 1370 conferma questa riflessione “plusque advene prestat Aretium quam Florentia suo civi! “ …più onore tributa Arezzo ad un forestiero che non Firenze al proprio cittadino”.
E’ davvero interessante riflettere come in varie epoche Arezzo abbia vissuto il suo rapporto con Petrarca in funzione della libertà dal dominio fiorentino. Questa tendenza a fare di Petrarca un simbolo di resistenza a Firenze nasce dallo stesso poeta.
Nel 1343 Petrarca scrive a Giovanni di Matteo Fei (Giovanni d’Arezzo) manifestando la sua gioia perché Arezzo ha ripreso la sua libertà e indipendenza da Firenze, alla quale Pier Saccone ani prima aveva venduto Arezzo “…gratuler ergo libertate patriae, principum nostrorum gloriae…”. Arezzo si era liberata da Firenze per riprendere del tutto la sua libertà ed indipendenza. Alcuni anni dopo, nel 1350, Arezzo accolse con solennità Petrarca di ritorno da Roma, dove era stato incoronato sommo poeta in Campidoglio. Questo evento storico è immortalato nel sipario monumentale realizzato da Angelo Sarri nel Teatro Petrarca. L’idea della costruzione in Arezzo di un nuovo teatro sorse in città nei primi anni del XIX secolo, proprio in concomitanza con il movimento di interesse, di rivalutazione e di rivendicazione della aretinità di Francesco Petrarca, movimento che produsse un primo tangibile segno nel 1810 con la posa della lapide nella facciata del fabbricato ritenuto la casa natale del Poeta, ancora oggi visibile nel cortile interno della Accademia.
Nella stesso fabbricato sempre nel 1810 venne fondata la Regia Accademia Francesco Petrarca, quale sede di un rinnovato clima culturale, artistico, scientifico della città di Arezzo. Sono eventi legati ad un ruolo autonomo di identità aretina.
La stessa intitolazione del nuovo teatro al Petrarca fu un naturale e conseguente atto di un lungo periodo, la cui gestazione era avvenuta durante la dominazione francese di Arezzo (1800-1814). La sera del 21 Aprile 1833, con l’Anna Bolena di Doninzetti e con il grande ballo Alessandro da Palermo, l’Imperiale Regio Teatro Petrarca ebbe la sua inaugurazione.
I personaggi che vollero il Teatro Petrarca erano legati alla Accademia e al Caffè dei Costanti e alle Regie Stanze Civiche, nate nel 1805 durante la dominazione francese di Arezzo.
Gli stessi personaggi costituirono inoltre il nucleo aretino di indipendenza dal Granducato di Toscana, scegliendo il nascente Regno di Italia.
Nel 1928 Arezzo ha eretto il Monumento al Poeta e il Re di Italia venne ad inaugurarlo con solennità.
Negli ultimi anni il monumento è andato incontro ad atti vandalici e alla trascuratezza. Occorre un pronto, efficace restauro!
Invito gli Aretini a rivivere questi eventi storici nel ricordo dei 706 anni dal giorno della nascita di Petrarca: Martedi 20 Luglio ore 21 presso il monumento al Petrarca al prato, partecipando ad un serata di poesia, storia, musica.
La serata tutta aretina sarà sostenuta dalla musica della Filarmonica Guido Monaco, fondata anch’essa durante la dominazione francese di Arezzo: 1809.
Un altro simbolo di aretinità

Pier Luigi Rossi
Vice Presidente Consiglio Provinciale di Arezzo

Articlolo scritto da: Pier Luigi Rossi