MILANO – Uccide il socio in affari, fa sparire il cadavere e tenta di bruciarne la testa. Autore del folle gesto Alberto Arrighi, 40 anni, titolare di un'armeria di Como, arrestato per omicidio volontario. La vittima è Giacomo Brambilla, 43 anni. Alla base del delitto, spiegano gli investigatori, motivi economici: Arrighi strozzato dai debiti sarebbe stato pronto a vendere tutto a Brambilla, titolare di vari distributori di benzina della zona.
Secondo le prime ricostruzioni, il 40enne e il socio avrebbero avuto una discussione nel retro del negozio, fino al tragico epilogo: Arrighi avrebbe ucciso Brambilla a colpi di pistola, poi lo ha decapitato e ne ha abbandonato il corpo vicino a un torrente, in una zona semiboschiva a Domodossola, provincia del Verbano-Cusio-Ossola.
Dalle indagini è emerso comunque che non avrebbe fatto tutto da solo. La testa di Giacomo Brambilla, è infatti stata trovata nel forno di una pizzeria, vicino alla città lariana, di proprietà del suocero dell'armiere fermato dagli uomini della squadra Mobile di Como. La decapitazione e il tentativo di dar fuoco alla testa della vittima, per stessa ammissione di Arrighi, sarebbe stato fatto per rendere irriconoscibile il rivale.
Questa mattina, come sempre, Arrighi ha aperto puntuale la sua armeria in via Garibaldi, in pieno centro storico, ma l'allarme della scomparsa di Brambilla, lanciato dalla convivente, ha portato gli agenti della Questura fino a lui. Era con il socio che la vittima, ieri sera, aveva infatti un appuntamento. Il nervosismo di Arrighi e le tracce di sangue trovate sul retro hanno fatto scattare il fermo per omicidio volontario.
Sarebbe stato lo stesso titolare dell'armeria, secondo indiscrezioni, ad indicare gli agenti la pistola di piccolo calibro con cui ha sparato e poi rimessa un armadio dell'armeria. Sempre Arrighi, sposato e padre di due figli, avrebbe indicato ai poliziotti il luogo in cui si è disfatto del corpo del 43enne.

Articlolo scritto da: Adnkronos