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Gene Gnocchi in ‘Cose che mi sono capitate’

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Gene Gnocchi in ‘Cose che mi sono capitate’

MONTE SAN SAVINO – Con quella faccia un po' così, stralunata e gommosa, con quella erre sorniona da figlio della Bassa Padana, Gene Gnocchi ci ha abituati a nonsense carichi di senso, come un Estragone beckettiano dei nostri giorni. Questa volta la domanda di fondo è: di che cosa sono fatte le vite delle persone normali? La risposta parrebbe ovvia ma, filtrato dalla sua scrittura surreale (co-autore il fedele Francesco Freyrie, la regia è di Massimo Navone), quel reticolo di piccole azioni quotidiane in apparenza insignificanti che compongono la maggior parte delle umane esistenze prendono tinte spiazzanti, screziate di potenziale follia e archiviate nella memoria secondo improbabili criteri di catalogazione («volte che sono andato a lavare la macchina», «tagli di capelli», «volte che sono stato rapito dalla mafia»).
Gene Gnocchi venerdì 22 gennaio alle ore 21.15 sale sul palco del Teatro Verdi di Monte San Savino protagonista del suo ultimo spettacolo “Cose che mi sono capitate”. «Lo spettacolo», spiega Gnocchi, «è nato da una serie di raccontini che avevo cominciato a buttar giù qualche ann fa: microstorie che partono da episodi normalissimi per poi diventare paradossali con la cifra costante di essere divertenti». Ma anche pungenti, con Silvio B., sconfitto dallo stesso Gnocchi al concorso mondiale delle chiome più folte, che chiede il riconteggio delle ciocche, o Brunetta che fa bungee jumping dal tavolo della cucina. «In effetti è una visione del quotidiano che poi si allarga a macro-eventi anche politici: ci sono Berlusconi, Obama, la crisi della sinistra, però raccontati in modo surreale e aggiornando man mano il copione».
Lo spettacolo racconta come dopo un consulto medico e il susseguente esame diagnostico eseguito da lui medesimo, un anziano individuo della middle-up-class riceve un responso inquietante: lui sta benissimo ma nella sua vita si è sempre tenuto tutto dentro. Non ha mai esternato nessuna emozione, alcun sentimento. Rileggendo col pubblico quella lastra grigia si accorge che la sua vita è caratterizzata da piccole cose, minuzie facezie, il baluginìo della squama di un cefalo, il rumore del vento che si incanala tra i dirupi, quella volta che entrando in un autolavaggio fu rapito dalla mafia, quell’altra volta che Sarkozy al telefono gli affidò una missione impossibile, l’altra volta ancora che partecipando al concorso di bellezza per l’uomo più bello del mondo si rese conto che i partecipanti erano solo due, lui e il suo gemello bello.
Una comicità iperbolica e un tantino cinica dove tutto diventa ugualmente importante: «L'essere stato rapito dalla mafia e aver buttato via le scarpe Geox, una missione speciale affidata da Sarkozy e aver cambiato il materasso di lattice in uno ad acqua». Forse questi materiali si trasformeranno in un libro. Intanto la scena è stata eliminata «per ragioni economiche, ma anche perché era troppo incombente, ricordava certe biblioteche borgesiane creando un metatesto che in realtà non c'era, perché la forza dello spettacolo è tutta nel racconto e nelle libere associazioni suggerite dalla parola».
Gene Gnocchi alle ore 18.30 sarà ospite dello spazio “Aperitivo all'Interno 43” (Via Sansovino, 43 – Monte San Savino) dove dialogherà con il pubblico prima dell’inizio dello spettacolo.